Una volta il mare buttava sulla spiaggia conchiglie e stelle meravigliose, dove i bambini facendo lunghe passeggiate le raccoglievano, oggi purtroppo, spesse volte la costa cirotana è tappezzata da detriti d’ogni genere specie in plastica, provenienti, come si può leggere sulle loro etichette da ogni parte: dalla Puglia, dall’Est, tra i rifiuti rinvenuti molte confezioni per pesci congelati, maleodoranti e sporchi, probabilmente sono il risultato di qualche scarico di qualche grosso peschereccio o nave da crociera di passaggio. Alcuni bambini aiutati dai loro genitori hanno rimossi una parte dei residui lungo la battigia e li hanno raccolti in sacchetti per i rifiuti, ma la gran parte viene veicolata dalle correnti e dispersi.
Se da una parte si fa tanto per evitare impatto ambientale facendo demolire manufatti di canne sulle spiagge, non si capisce perché simili cose nei nostri mari possano ancora accadere. E sempre in materia di impatto ambientale, nella stessa zona della Marinella, luogo delle demolizioni di alcune capanne di canne, come mai ancora non è stato demolito e tolto dalla spiaggia, il relitto della barca a vela dei profughi lasciata sulla spiaggia qualche anno fa, ridotta ora ad un cumulo di ferraglia pericolosa , visto che purtroppo i bambini ne sono attratti e dove giocano. Il relitto si trova a dieci metri dalla prima area dove cresce la ginestra bianca e dalle splendide dune ora ricoperte da polvere di ferro, effetto dell’ossidazione del ferro a causa della salsedine.
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“Il Relitto a mare in zona Marinella, è di competenza della Capitaneria di Porto, precisa il sindaco Mario Caruso in una nota. È solo una questione procedurale. La Guardia Costiera non è riuscita ancora ad avviare il dissequestro. Intanto rimane abbandonato sulla spiaggia.Anche questo è impatto ambientale, ma a distanza di qualche anno, ancora nessuno lo ha rimosso.