Bilancio di previsione 2013 impossibile. L’estensione dei vincoli del patto di stabilità ai piccoli comuni come il nostro ha aperto ormai uno scenario inaccettabile. I bilanci sono diventati molto scarsi, praticamente inutili per la stessa gestione dell’ordinaria amministrazione. Si riesce appena a garantire gli stipendi ai lavoratori e i servizi essenziali. Risulterà molto complicato attenersi ai parametri stabiliti dal Patto di Stabilità. Blocco degli appalti pubblici, sospensione dei pagamenti alle imprese ed economia del territorio in crollo. E, come se non bastasse l’aumento delle tasse ai cittadini. Motiva così, con amarezza e senza speranze, le ragioni del rinvio del bilancio di previsione il vicesindaco del Paese dell’Elefante Andrea Lautieri. Per la nostra amministrazione – dice – si prevedono tempi duri. L’introduzione della nuova tassa da parte del Governo Centrale, la Tares comporterà, per alcuni destinatari, il triplicarsi del tributo, colpendo in particolare le attività commerciali e le fasce più deboli, ossia le famiglie numerose. Se a ciò, si aggiunge che, per rispettare il patto di stabilità non è consentito utilizzare finanziamenti concessi da altri enti, anche in minima parte cofinanziati su edilizia pubblica L.R.24/87, già comunicati a questa amministrazione da parte della Regione Calabria di importo pari a duecentomila euro O.P. destinata per il miglioramento del centro urbano del nostro paese, è evidente che siamo di fronte ad una forte emergenza sociale che costringe noi amministratori a rinviare l’approvazione del bilancio di previsione. Irrealizzabilità di nuove infrastrutture o di potere intervenire in presenza di situazioni di emergenza di qualsiasi natura – continua Lautieri – rende improponibile l’approvazione del bilancio di previsione 2013.
Non è servito neanche essere catalogati tra i comuni virtuosi, nei quali gli amministratori sono stati molto attenti a tenere sotto controllo la spesa in ogni settore, senza mai sforare il Patto, non pagandosi nessuna missione o rimborso spese. Stranamente oggi – aggiunge – questo ci penalizza e ci mette alla pari dei comuni spendaccioni. È evidente che questo sistema riduce decisamente l’autonomia del Comune che gli impedisce di effettuare interventi di manutenzione straordinaria alle infrastrutture. Non è accettabile tutto ciò. Bisognerà innanzi tutti abolire il patto di stabilità per i comuni sotto i 5000 abitanti. È necessario eliminare la Tares o prevedere un rinvio, rivedendo le tariffe per le regioni povere come la Calabria. Si dovrà innalzare il tasso di indebitamento per avere la capacità di accedere a mutui al fine di realizzare quanto già progettato da questa amministrazione, come l’intervento di rifacimento del manto stradale nelle principali strade interpoderali che rappresentano le arterie dell’ economia del nostro paese. Non si può amministrare solo l’ordinarietà, per questo basta solo l’apparato operativo. Non ci stiamo più a chiedere – conclude il vice sindaco – sacrifici ai cittadini, ormai stanchi di subire imposizioni dall’ alto. Perciò, si sottolinea ai nostri governanti il grado di incertezza degli amministratori relativamente all’applicazione della tassa sui rifiuti e del rispetto del patto di stabilità, che impedisce di fatto al Consiglio Comunale di Campana di procedere all’approvazione del bilancio di previsione 2013.