L’amministrazione comunale di Cirò in merito alle baracche demolite alla Marinella e agli articoli in apparsi di recente, precisa in una nota che:” nell’esprimere un senso di amarezza per come una notizia di tal genere è stata trattata, vuole ancora una volta riportare il tutto nei limiti della verità storica dei fatti. In breve, in data 17 luglio 2013 veniva protocollata al Comune una nota della Guardia Costiera Ufficio di Cirò Marina, in merito alla costruzione abusiva di n. 16 manufatti tipo capanne in legno ( ricoperte di tende ombreggianti di colore verde e rami di palme) che al momento del sopralluogo risultavano non utilizzate e quindi si redigeva informativa contro ignoti, sollecitando il Comune, con urgenza a disporre un intervento finalizzato alla rimozione delle strutture abusive.
A seguito di tale nota il Comune, in data 18 luglio esperiva le normali procedure per provvedere alla demolizione dei manufatti abusivi rimasti ignoti (contattando le ditte del posto) ed a seguito di comunicazioni telefoniche anche con i Carabinieri si provvedeva il giorno 19 luglio al sopralluogo congiunto con i carabinieri, la capitaneria di porto, il Comune e la ditta che avrebbe dovuto iniziare le procedure di demolizione. Questi i fatti nella loro pura e semplice verità; non è vero che i manufatti abusivi erano presenti da molti anni (si ricorda infatti che le baracche in quella zona sono state definitivamente demolite nel lontano 2001!); non è vero che erano fatte di materiale diverso dal legno, canne e rami di palme (che seppure abusive sono meno inquinanti di molto cemento sparso qua e là su tutta la nostra bella costa).
Non c’è dubbio che l’articolo tende in malo modo a ridimensionare da una parte l’operato dell’amministrazione comunale e dall’altra a gettare sempre ombre oscure in una comunità che faticosamente dopo tanti anni ha recuperato l’immagine di paese della cultura e delle tradizioni storiche. E’ veramente maldestro, con il titolone apparso in proposito, il tentativo di screditare tanta onesta e brava gente che ogni giorno affolla la nostra amata spiaggia Marinella e che malgrado abbiano male interpretato l’ordinanza di divieto di realizzare opere o manufatti sulla spiaggia, “le piccole frescure” sono sempre apparse come un riparo per le famiglie dalla calura per passare l’intera giornata al mare e non per altre finalità o peggio ancora come abitazioni di malavitosi. Dispiace che in questo contesto storico per apparire e fare notizia si stravolga la realtà a tutti i costi e si mortifichi un’intera comunità”. Ma se una frescura fatte da canne arreca tanto impatto ambientale sulle spiagge di Cirò, che diremmo allora dei molti lidi purtroppo autorizzati e disseminati sulle coste, specie nella limitrofa Cirò Marina dove la spiaggia libera è diventata ormai cosa rara.