Nelle prime ore della mattinata odierna la Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione di P.G. denominata convenzionalmente “Old Family”, sta eseguendo 35 arresti a carico di soggetti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsioni, detenzione di armi comuni da sparo e traffico di stupefacenti, in esecuzione del provvedimento di Fermo di Indiziato di delitto emesso dalla D.D.A. di Catanzaro.
L’operazione “Old Family”, condotta dalla Squadra Mobile di Crotone e dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dalla Procura Antimafia di Catanzaro, ha visto l’impiego di 250 uomini, con l’ausilio di altre Squadre Mobili, dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale e Meridionale, di unità cinofile e di un elicottero del Reparto Volo di Reggio Calabria, ha di fatto disarticolato la nuova compagine di ‘ndrangheta operante su Crotone, composta da un nuovo gruppo federato tra le cosche Vrenna-Ciampa’-Bonaventura e Megna di Crotone, nonché i Farao Marincola di Cirò e i Grande Aracri di Cutro, con collegamenti con la cosca dei Morabito di Reggio Calabria.
I proventi delle attività illecite confluivano in una “cassa comune”, che veniva suddivisa in cinque parti tra i vari componenti il sodalizio. La nuova compagine di ‘ndrangheta di fatto aveva il controllo degli appalti pubblici e dei subappalti inerenti i lavori di messa in sicurezza della s.s. 106, mostrando interesse anche nella gestione delle attività legate all’energia eolica e alla bonifica dell’area industriale dell’ex Pertusola sud. L’indagine ha, inoltre, disvelato il capillare controllo della cosca nell’attività del trasporto dei componenti delle pale eoliche scaricati e stoccati in una zona del porto di Crotone.
La cosca gestiva altresì, in regime di monopolio sul capoluogo, un lucroso traffico di stupefacenti, del tipo cocaina, eroina e marijuana, con basi logistiche nel quartiere “Gesù” e canali di approvvigionamento nella provincia di Reggio Calabria, con collegamenti con la cosca dei Morabito. Sono state ricostruite numerose estorsioni poste in essere dalla consorteria mafiosa in danno degli operatori commerciali di Crotone, con l’utilizzo dei tipici atti intimidatori (ritrovamento di bottiglie con benzina e cartucce, incendi e danneggiamenti mediante colpi d’arma da fuoco).