“Festeggiamo la Repubblica” è il titolo dell’iniziativa che si è tenuta nella mattinata di sabato 1 giugno, con la presenza importanti personalità istituzionali come l’On. Roberto Giachetti, Vicepresidente della Camera dei Deputati e S.E. il Prefetto di Cosenza, dott. Raffaele Cannizzaro. Il programma della manifestazione ha subito delle modifiche a causa del maltempo e ha visto un primo importante momento in Piazza XI Febbraio con l’inaugurazione e la benedizione, impartita dal Parroco Don Michele Coppa, dello Stemma Civico della Città. La cerimonia è stata accompagnata dall’esecuzione di brani musicali da parte dell’“Orchestra di Fiati Città di Diamante”. L’iniziativa e poi proseguita nella sala consiliare del comune dove le autorità sono intervenute sul tema della Festa della Repubblica e nel corso della quale è stata annunciata l’apposizione delle targhe nella Villa Comunale Sandro Pertini dedicate alla memoria di Mario Cirone e Vincenzo Maiolino, due ex combattenti che furono deportati nei campi di concentramento nazisti. Ha presentato e introdotto i vari momenti della manifestazione la giornalista Mariella Perrone. L’incontro nel Palazzo di Città ha visto la presenza degli studenti dell’Istituto Comprensivo di Diamante accompagnati dai loro docenti. E proprio due studentesse del Comprensivo hanno letto due loro lettere nelle quali pur rappresentando le difficoltà del momento hanno concluso all’insegna di un 2 giugno festeggiato con la speranza in un futuro migliore. Oltre all’On. Giachetti e a S.E. il Prefetto erano presenti, tra gli altri: il Questore di Cosenza, Alfredo Anzalone, Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Francesco Ferace; Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Giosuè Colella. Presenti, inoltre, l’Assessore alla Cultura Franco Maiolino e la Dirigente dell’IISS e dell’Istituto Comprensivo di Diamante, Concetta Smeriglio. In apertura dell’incontro in Comune il Sindaco di Diamante e Deputato, Ernesto Magorno, ha voluto ringraziare le numerose autorità, gli studenti e i cittadini presenti.
“Liberi non saremo se non siamo uni” – così Magorno nel suo commosso discorso citando un verso di Alessandro Manzoni -. In questo è contenuto il sale del nostro vivere quotidiano. Unità e libertà, dimostrare di credere nell’unità è possibile anche nella vita quotidiana di una Città come Diamante che deve ritrovare concordia e collaborazione, con spirito sereno e convinzione E’ proprio questo il significato di voler apporre lo Stemma Civico nella piazza principale del paese, fulcro storico della vita sociale e culturale di questa nostra straordinaria comunità”. L’Assessore alla Cultura Maiolino ha detto: “Abbiamo voluto anticipare per gli impegni dei relatori ma anche per avere la presenza delle scuole e utilizzare questo momento per lanciare un messaggio ai giovani credo sia il significato profondo di questa giornata” S.E. il Prefetto ha sottolineato come “Io amo dire che la scelta della forma repubblicana e il superamento dell’evento bellico consentono di dire che il vero processo unitario di questa nazione si è compiuto allora. E’ una linea ideale che va dal Risorgimento alla Liberazione, alla proclamazione della Repubblica. La nostra è una Repubblica Democratica e tutti i nostri valori costituzionali tendono a questo principio”. Rivolgedosi al Vicepresidente della Camera il Prefetto ha detto: “Questa è una terra che ha bisogno di grande attenzione, perché vengano attuati interventi per il suo rilancio. Ha bisogno di grande attenzione, un progetto di riscoperta delle regole e della bellezza della vita nel rispetto pieno e incondizionato delle regole. E’ un lavoro che ci impegna quotidianamente e che vorremmo continuare a fare con la certezza che il Paese vada in questa unica direzione”. Nelle conclusioni il Vicepresidente della Camera Giachetti, in un discorso scevro di retorica ha espresso gratitudine verso le generazioni precedenti e rivolgendosi ai giovani ha detto: “Oggi ci troviamo in un nuovo dopoguerra, un nuovo 46, e sono i giovani che devono ripartire con una nuova resistenza in cui le armi non sono le pistole e i fucili ma gli strumenti della conoscenza e della competenza. Strumenti che hanno bisogno della stessa volontà e dello stesso spirito di sacrifico che tanti italiani spesero in quei tempi così difficili. La mia generazione ha fallito – ha detto senza attenuanti il Deputato – volevamo cambiare il mondo non siamo riusciti a dare a voi ciò che abbiamo ricevuto dai nostri padri. Ora tocca a voi, non nascondiamoci dietro a un dito, l’unica speranza di rifare da cima a fondo l’Italia, di trasformare questa difficile e meravigliosa terra, è riposta in voi ragazzi che avete il gravoso quanto decisivo compito di cambiare eticamente, moralmente e culturalmente il Paese, di dare un contributo decisivo alla sua rinascita. Spesso si dice che l’unico futuro possibile per i giovani di questa terra sia lasciarla, emigrare. Io oggi a voi dico, vedendo questi luoghi, che il vostro compito non è questo ma esattamente l’opposto, il vostro sforzo deve far si che siano gli altri a venire qui nella vostra, nella nostra terra. Mi piacerebbe – ha detto infine il Vicepresidente della Camera . che la giornata del 2 giugno, soprattutto per le giovani generazioni, fosse percepita come un giorno di rinascita come una Pasqua laica di risurrezione dove tutti siano vincitori perché italiani”.