L’avv. Grisoli del Comitato Valle Nica’ risponde all’articolo apparso su ilCirotano.it dal titolo Discarica Scala Coeli, dov’e’ lo Stato?. “Innanzi tutto vorrei sapere chi scrive questi comunicati non vedendo la firma sotto non sappiamo se è Bieco o chi per lui. Sta di fatto che in questo comunicato si dicono tante cose inesatte e tante non vere, ma non perdiamo tempo ed andiamo nel vivo della questione: Se la Bieco avesse avuto tutte le carte in regole a quest’ora avrebbe già conferito i rifiuti in discarica, visto tutti gli schieramenti delle forze dell’ordine venute addirittura da Reggio e dalla Puglia , messe in atto da chi? A sostegno della parte di chi? Veramente non capiamo come sia possibile tutto questo spiegamento di forze pubbliche, ma chi dovrebbe non si preoccupa di sapere se Bieco ha tutte le carte in regola per conferire i rifiuti in discarica. Ecco perchè siamo indignati e convinti ancora più di prima che è arrivato il momento di fare le cose in grande. Ricollegandomi a quando affermato nell’articolo di cui sopra mi domando cosa deve fare di più lo Stato ha chiuso un occhio, li ha chiusi tutte e due, ma ancora non basta? E diciamolo apertamente come stanno le cose veramente, già tempo fa si sono adoperati ad ok il sindaco di Scala Coeli Mario Salvato, il vice sindaco Fazio Domenico ed il tecnico comunale Franco Stella a far si che avreste avuto i documenti necessari anche se non veritieri e camuffati per poter partire l’iter autorizzativo per la discarica, la Regione ci ha messo tanto del suo, anzi no ha fatto di più, praticamente ha omesso volutamente tantissime cose la più grave e di inaudita ferocia, nei vincoli che lei stesa recita: nessun tipo di discarica può nascere nelle vicinanze di colture protette. Ma guarda caso dove si dà il permesso di costruire la discarica nella zona “Pipino” di Scala Coeli tutto il territorio ricade nel Dop Bruzio e tutti i terreni sono a coltura Biologica Dop e Doc, ma solo la regione non lo sa e non vuole tenerne conto vi pare strano?
Allora di chi è la colpa, quale dirigente li ha autorizzati, e l’assessore all’ambiente che dice che è tutto a posto, quello all’agricoltura non gli frega niente e pure lui è d’accordo ….? Andiamo avanti, nei tanti tantissimi lavori abusivi viene spostato l’invaso del torrente “Capoferro” ed in due punti degli affluenti, è possibile tutto questo senza il benché minimo controllo da parte di chi? La Provincia, la Regione, La Forestale, l’Arpacal? Ma non finisce mica qui, i lavori susseguitosi sul famigerato sentiero che porta alla discarica, una mulattiera ieri tracciato oggi strada sterrata che in alcuni punti arriva a 5 metri, mai autorizzata dal comune di Scala Coeli e pure i lavori soni andati avanti i lavori abusivi fatti sono stati reiterati tantissime volte non ostante i tantissimi richiami fatti agli enti preposti, Comune di Scala Coeli, vigili urbani, Carabinieri. Tralasciando le altre abominevoli inflazioni denunciate alle varie Procure, senza ancora nessun risultato per la lentezza che esiste in Italia e non perché gli illeciti non sussistano, ancora oggi la Bieco non ha i documenti in regola per abbancare i rifiuti, la stessa Arpacal dice che la messa in sicurezza della strada che porta alla discarica non è sufficiente a garantire la regolare percorribilità tutto l’anno. Alla luce di tutto ciò che deve fare ancora di più lo Stato per tutelare gli interessi di un privato? Siamo stanchi di vedere che chi dovrebbe far rispettare le leggi, chi dovrebbe rappresentare lo Stato, sia a disposizione all’occorrenza, quindi si è deciso di scrivere al ministero dell’Interno, ed al Ministro della Giustizia Maria Cancellieri, si è deciso di scrivere alla procura generale di Roma, abbiamo appena avuto la disponibilità di due Senatori del Movimento 5 Stelle a chiedere un’interrogazione parlamentare su tutto quello che sta accadendo qui”.