Dopo quello che in molti hanno definito “a dir poco burrascoso” Consiglio Comunale del 30 aprile scorso, il Circolo torrettano di Sinistra Ecologia e Libertà “Peppino Impastato” torna sulle questioni ha hanno scatenato un acceso dibattito, a tratti fuori dalle righe, nel corso della seduta. In un comunicato a firma della segretaria cittadina, Lucrezia Bruno, Sel prende spunto proprio dal nostro articolo pubblicato sull’edizione del 9 maggio scorso de “Il Crotonese” che raccontava, a larghi linee, la cronaca di quel Consiglio Comunale, chiamato ad approvare il rendiconto consuntivo 2012 del nostro Comune e sul quale i consiglieri Gagliardi, Procopio e Santoro avevano votato contro. “Sel è però altresì molto preoccupata! – si legge nella nota – Il disinteresse di gran parte della stampa è inspiegabile: non una riga su quanto è accaduto proprio durante quella seduta consigliare.
In realtà abbiamo assistito ad una vera e propria aggressione verbale da parte del Sindaco Antonio Sicilia e della sua maggioranza nei confronti dei nostri consiglieri.” “Ci viene da chiedere – scrive la Bruno – se la verità, comunque “inopinabile”, possa ancora oggi essere misconosciuta ed usata come attacchi personali in seno al civico consesso, magari per giustificare le proprie responsabilità per una gestione finanziaria a dir poco catastrofica dell’Ente.” Inutili, secondo la segretaria di Sel, le scuse da parte del primo cittadino, espresse nel corso della seduta a tutti i consiglieri “per un presunto errore riportato sulla delibera di Giunta del 29 Aprile 2013 (la N° 33) dove, invece, nero su bianco si attestano inequivocabilmente debiti pregressi per un importo di € 2.787.617,14 (ben oltre cinque miliardi delle vecchie lire).” “Aspettiamo ancora una errata corrige, sulla quale nutriamo dubbi grandi quanto il debito. – conclude il massimo esponente del circolo Sel di Torretta – In realtà si è toccato il limite della decenza, un fatto di una gravità inaudita, visto che tutto ciò arriva da chi dovrebbe tutelare e garantire la gestione della cosa pubblica, ma soprattutto mantenere sempre pacati i toni della civile discussione all’interno dell’aula consigliare. Ma nel nostro Comune oramai la democrazia è un miraggio.”