Operazione di soccorso in mare da parte della Guardia Costiera al largo della costa di Rossano. In serata, infatti, da un’utenza satellitare che ha chiamato il 112, è stata segnalata alla sala operativa della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro un’emergenza da parte di un’imbarcazione di soli 10 metri in legno che si trovava al largo della costa tra Rossano e Corigliano Calabro con a bordo oltre 70 immigrati in pericolo di vita. Sono scattate le operazioni di ricerca dell’imbarcazione con tre unità navali, un aereo ed un elicottero della Guardia Costiera nonché due unità navali della Guardia di Finanza. Il tutto coordinato dalla Centrale Operativa della Direzione marittima di Reggio Calabria. Nel frattempo a terra pattuglie della Capitaneria di porto, dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza cercavano di avvistare gli immigrati. Fortunatamente la motovedetta della Guardia Costiera CP874 ha avvistato l’imbarcazione a circa 10 miglia dalla costa di Rossano e l’ha “scortata” fino al porto di Cariati dove ad attendere gli immigrati c’erano anche gli operatori del 118, della Protezione civile e del Comune di Cariati.
Provvidenziale è stato anche l’intervento del personale della locale Guardia Costiera che si è avvicinato ad uno dei migranti finito in mare e che stava affogando e, a bordo di una unità navale, l’ha miracolosamente afferrato e tratto in salvo. I migranti sono in gran parte di nazionalità palestinese ma ci sono anche cittadini del pakistan, curdi, siriani, egiziani e si presentano in buone condizioni anche se stremati dal viaggio. Alcuni feriti sono stati ricoverati presso gli ospedali vicini. Per gli altri sono comunque in corso le visite mediche di routine. I minori potrebbero essere 20. Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno procedendo anche alle laboriose operazioni di fotosegnalazione e identificazione, che potranno durare tutta la notte. Uno degli scafisti è stato già individuato tra i disperati sbarcati sulla banchina del porto. I migranti sono ospitati in una struttura messa a disposizione dal Comune per la prima accoglienza in attesa del successivo trasferimento.