“E’ stato sempre un grave errore fare nomine di dirigenze nella pubblica amministrazione che comportavano compensi oltre i 100.000 (centomila) Euro annui (sopportati dall’ignara popolazione) – afferma in una nota l’Associazione Nuova Crotone. Se era un errore elargire tanti soldi per Dirigenze varie in tempi delle vacche “grasse”, allo stato dell’arte e alle condizioni di ristrettezza economica da “fame” a cui sono costrette le famiglie e i giovani professionisti residenti in loco, queste elargizioni così esagerate per pagare un dirigente esterno, magari andando in ufficio a ore di suo piacimento, debbono da subito finire, non può essere più consentita assegnare incarichi a singoli soggetti che costano un patrimonio alla collettività, pertanto le amministrazioni Comunali e l’Ente Provincia, debbono fin da subito, interrompere ogni contratto di collaborazione per dirigenze che comporta all’Ente stesso e/o alle società partecipate, una spesa oltre i 60.000 euro l’anno di compenso lordo.
Se proprio l’ente Comune o l’Ente Provincia vuole forzatamente elargire somme stratosferiche, debbono ripartire le laute somme tra giovani-validi e bravi professionisti che ne esistono a centinaia sul territorio, in modo da formare dirigenza collegiale e far usufruire denaro pubblico a più famiglie, con la garanzia che il giovane professionista facente parte del collegio di dirigenza se pur percepisce una somma di 3-4 mila euro mensile lorda, darebbe la certezza di una collaborazione/prestazione/produzione lavorativa per l’intera giornata nella postazione/ufficio assegnata. Per quanto sopra e in virtù che le Province sono in dismissione, i Vertici degli Enti Comunali e della Provincia, assieme al sig. Prefetto, debbono trovare la condizione di legge, per disdire/eliminare le collaborazioni Dirigenziali costose, attivando le forme di collaborazioni meno onerose (che non superano la somma di 60.000 euro lorda l’anno) e che diano pari possibilità lavorative a più soggetti/professionisti”.