Nell’ambito delle attività di controllo del territorio, mirate alla prevenzione e repressione di reati ambientali, il personale delle Stazione Forestali di Petilia Policastro e Santa Severina, è intervenuto per reprimere alcune attività illegali ai danni dell’ambiente, in violazione alle normative vigenti. In località “Sartoro” del comune di Savelli è stato scoperto e interrotto dagli agenti forestali, un taglio abusivo all’interno di un bosco misto di latifoglie di proprietà privata. Sono state coinvolte 4 persone del luogo (P.G. 54 anni, O.S. 55 anni, S.P. 58 anni e G.V. di 38 anni) sorpresi mentre tagliavano in piccoli pezzi, con una motosega, i tronchi di un consistente numero di piante precedentemente abbattute, della specie di roverella, acero e faggio. Il taglio eseguito in modo indiscriminato su una superficie ristretta, peraltro senza tener conto di alcuna regola selvicolturale, ha causato notevole scopertura del suolo deturpando, nel contempo, lo stato dei luoghi. Gli agenti, accertata l’illègittimità del taglio, ponevano sotto sequestro gli attrezzi adoperati e la legna prodotta, denunciando all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà ed in concorso di persona, le 4 persone identificate con l’ipotesi di reato di furto aggravato, danneggiamento e deturpamento delle bellezze naturali, cui si aggiungeva anche un verbale amministrativo per il danno cagionato, che ammonta a 2.754,00 euro.-
Inoltre nel territorio del Comune di Castelsilano, gli agenti della Stazione di Petilia Policastro, intervenuti a seguito una segnalazione di un incendio boschivo in loc. “Scorzio”, si adoperavano con mezzi di fortuna, nel tentativo di reprimere le fiamme che stavano investendo un fitto bosco. Alle operazioni di spegnimento collaborava anche un bracciante agricolo che, in quel momento, stava procedendo alla potatura di un uliveto che confinava con l’area boscata investita dalle fiamme. Gli agenti, arginata l’emergenza incendio, sono risaliti al punto di insorgenza del fuoco che veniva localizzato proprio all’interno dell’uliveto dove il bracciante stava ultimando la potatura. Chiari erano i segni di numerosi cumuli di residui vegetali presenti nell’area ulivetata dati alle fiamme, alcuni dei quali ancora fumanti, dai quali si era innescato l’incendio. Le informazioni raccolte e l’impiego anche della procedura MEF (Metodo delle Evidenze Fisiche), ha condotto gli agenti a ritenere che, l’operaio agricolo, tale F.G. di anni 38 residente del luogo, nello smaltire col fuoco i residui della potatura, abbia agito in maniera imprudente, non avendo attuato alcuna precauzione per evitare il pericolo d’incendio. L’incauto operaio, ora, dovrà rispondere alla giustizia del reato di incendio boschivo colposo oltre che pagare la cospicua sanzione amministrativa dovuta per l’accensione del fuoco in violazione alla normativa vigente, nonché per i danni arrecati al bosco dall’incendio.