Ha preso avvio ieri 23 aprile, e si protrarrà fino all’1° maggio, la 19^ Edizione del Torneo Internazionale di Scacchi che si svolge a Cutro nell’ambito degli annuali festeggiamenti dedicati al SS. Crocifisso del 3 maggio. Quest’anno, il “torneo magistrale” vedrà impegnati, nella sala polivalente di P.za Umberto, ben 20 concorrenti provenienti da: Russia, Bielorussia, Ucraina, Serbia, Montenegro, Germania, Monaco, Svezia, Italia, Francia, Lituania, Macedonia, Belgio, Principato di Monaco, Grecia, Portogallo. Assieme a questi concorreranno anche alcuni extracomunitari, tre iraniani e un giovane del Bangladesh, ospiti del vicino Centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto. Si tratta di una manifestazione ludico-culturale ormai entrata a pieno titolo nella considerazione dei grandi scacchisti del mondo che vedono, e giustamente, Cutro come la “Città degli scacchi”. Si può certamente dire, con orgoglio, che la nostra cittadina ospita ogni anno il fior fiore dell’arte scacchistica. E ciò per eternare il gioco degli scacchi: antichissimo e nobile gioco originatosi probabilmente in India o nell’antica Grecia ed importato in Italia dalle Crociate dove conobbe alterna fama dal Medioevo a tutto il Rinascimento. E perché proprio Cutro “Città degli scacchi”? Proprio Cutro perché vuole onorare un suo figlio illustre, il più grande scacchista di tutti i tempi: il Puttino, ovvero Giò Leonardo di Bona. Questa la sua carta d’identità ed il suo brillante ed esaltante curriculum che servì anche alla causa del riscatto sociale della Cutro del tempo. Leonardo di Bona è nato a Cutro nel 1522 da agiatissima famiglia. Per la sua straordinaria bellezza e portamento fu detto “Puttino”(altri, invece, danno a questo appellativo il significato di “bassa statura”. Si trovava a Roma, sotto il Pontificato di Gregorio XIII, per studiare Giurisprudenza ed invece si diede al gioco degli scacchi e ne fece mezzo e fine della sua vita. Delle straordinarie vicende del Cutrese ne ha riferito, in un corposo tomo del ‘700, Alessandro Salvio in “ Lionardo da Cutri – Il Puttino – overo il Cavaliere errante”. Di questa opera resta una fedele riproduzione curata nel 1997 dal fotoreporter Salvatore Anastasio.
Si può dire che il di Bona è nato con gli scacchi perché abbandonò subito gli studi di legge e giovanissimo si affidò completamente e con forte passione alla scacchiera. Gli scacchi gli diedero tante vittorie, tante soddisfazioni e soprattutto tanti riscatti morali davanti ai più grandi giocatori d’Europa, da Paolo Bove il Siracusano al Rais dei Turchi, da Tommaso Caputo il Rosces di Barcellona a Giovanni Rodriguez, dal Mucciaccio fino al più grande, il vescovo spagnolo di Segura, detto anche il Clerico di Zafra. Con questi giocò la più grande, estenuante e significativa partita della storia (e non solo della sua) ottenendo la vittoria e la stima del Re Filippo II al quale come premio, “ne altro li chiese che fusse la sua patria esente da pagamenti fiscali per quelli anni, che sua Maestà comandava: il che ottenne per vent’anni.” E successivamente il Re Don Sebastiano del Portogallo premio di “molte cose preziose” il nostro Puttino, “e lo chiamò il Cavaliere Errante: perché a guisa degli antichi cavalieri vinceva i suoi rivali, ed i superbi umiliava”. Dello storico “scacco matto” al Vescovo di Segura ci resta, a testimonianza, una tela del pittore Luigi Mussini (Berlino 1816 – Siena 1888). Il dipinto raffigura la partita alla Corte di Madrid, gli sfidanti e gli astanti il Duca di Lerma, Fra’ Diego di Chauss, Don Cristoforo di Mora, l’Infante Isabella, Anna Maria d’Austria terza moglie di Filippo, un paggio, una damigella e Don Giovanni d’Austria vincitore della battaglia di Lepanto. Detta tela fu esposta per la prima volta a Roma nel 1886 e a Cutro nel 1985 per concessione del Monte dei Paschi di Siena. Dopo la famosa partita di Madrid e altre successive peregrinazioni e vittorie, ormai stanco, il Puttino, di girare il mondo conteso da campioni e regnanti, si ritirò nella sua Calabria dove assunse l’incarico di consulente del Principe di Bisignano e qui trovò la morte a 45 anni. In seguito ai successi dello scacchista cutrese, il gioco è lievitato e sono sorti ovunque, in Italia e nel mondo, circoli e associazioni scacchistici che hanno preso, appunto, il nome del giovane Leonardo di Bona e tra questi il Circolo di Catanzaro che collabora a tutte le iniziative del centro crotonese. Il nostro Torneo “è il più importante della Calabria – come sostiene Rodolfo Attinà presidente del Comitato Regionale Scacchi Calabria – e si fonda sulla memoria storica e sulla tradizione scacchistico – culturale che fa onore a Cutro e all’intera Calabria”. Il Torneo di Cutro, aggiunge Attinà, “è la testimonianza concreta del patrimonio genetico che ha il popolo calabrese”. Ormai, assieme alla “Partita a scacchi viventi”, rievocazione storica che si celebra annualmente a Cutro, in agosto, sulla scacchiera pavimentata di P.za Gio Leonardo di Bona già P.za Europa., il torneo scacchistico si è imposto all’attenzione del mondo e non solo degli amanti degli scacchi, come momento storico e culturale che vuole onorare un figlio illustre della nostra terra di Calabria così difficile e poco compresa ma vuole soprattutto identificarsi come celebrazione per il riscatto della nuova Calabria e della generosa Cutro.