La UIL dell’UNICAL manifesta apprezzamento per quei docenti che, all’indomani del Senato Accademico, che ha deciso la costituzione del nuovo Consiglio di Amministrazione, hanno rotto gli indugi avviando una discussione sulla Università e su chi la debba guidare nei prossimi anni. Non è mai troppo tardi, evidenziano i dirigenti della UIL, visto che da più di un anno sollecitano, ad una sonnacchiosa e acquiescente classe docente, di uscire dalle stanze dell’amministrazione dei propri interessi per guardare al futuro dell’Ateneo. La scelta inopportuna di costituire il Consiglio di Amministrazione – non rispettando ed offendendo il principio delle pari opportunità, non designando singolarmente i membri proposti dal Rettore, non votandoli a scrutinio segreto, perpetuando il sistema del divide et impera, favo- rendo lobby -, è forse servita da detonatore alla protesta, che per la UIL deve immediatamente tradursi in proposta. Una proposta che faccia chiarezza su programmi e persone, una proposta che abbandoni l’idea di una gestione del potere, quale compromesso fra una ristretta élite di professori, e che ripristini le regole democratiche del confronto e della partecipazione.
È necessaria all’UNICAL una nuova classe dirigente che, come dice la professoressa Piro, sappia innanzitutto manifestare il proprio pensiero, collegandolo sinergicamente ai bisogni di una società, quella calabrese, ormai allo stremo e che può ritrovare, in una rinnovata Università, le ragioni del riscatto culturale ed economico. È necessaria, come dice il professore Giordano, discontinuità, intesa come alternativa alla gestione padronale del Rettore uscente. La UIL ribadisce la necessità di un incontro fra i membri di questa comunità che sono stati marginalizzati dalle scelte interessate di una ristretta “casta accademica”, che ha la responsabilità di aver riportato l’Ateneo in pieno Medio Evo. Ma quale necessità c’era di nominare il nuovo Consiglio se non per manifestare l’arroganza di un potere fine a se stesso e per imporre uomini e strategie? Ma quale prezzo è stato pagato per tacitare personaggi influenti, che fino a qualche giorno fa rivendicavano più trasparenza e partecipazione? Accontentarsi di aver conquistato il seggio per sé o per il proprio amico, senza aver definito i contorni programmatici entro i quali l’azione debba esercitarsi, non è un gran risultato, forse è solo l’inizio per ulteriori nascosti compromessi. La UIL ritiene necessario la costituzione di uno schieramento alternativo rispetto ai metodi ed alle azioni di questo Rettore uscente, le cui scelte sono finalizzate a mantenere il controllo sull’Ateneo.