“Come ogni hanno, in questo periodo si stanno svolgendo le assemblee di condominio per l’approvazione dei bilanci e la nomina dell’amministratore. Non tutti però sono a conoscenza che non è più possibile riconfermare il vecchio amministratore se questi non è in regola con il nuovo dettato legislativo che ha riconosciuto la figura dell’amministratore professionista – afferma in una nota il Presidente Anaci Crotone nonchè Consigliere Nazionale Anaci, Salvatore Terminelli. Infatti nella maggior parte dei casi i condomini non hanno la competenza tecnico-giuridica per comprendere se il loro amministratore sia valido e capace, il criterio del minor costo continua a regnare sovrano con rilevanti casi di ribassi da parte di chi abusivamente esercita l’attività salvo poi verificare successivamente ammanchi di cassa o debiti non pagati e ritrovarsi con cause intentate dai fornitori non pagati. L’amministratore deve possedere tutta una serie di requisiti previsti dalla nuova legge in materia di riforma del condominio: di moralita, professionalità, godere dei diritti civili, non avere riportato condanne per debiti contro la pubblica amministrazione, non essere interdetto, protestato o inabilitato avere quindi tutte quelle competenze specifiche proprie della materia. Il venir meno di uno dei requisiti previsti dal nuovo testo comporta la cessazione dell’incarico. L’amministratore dovrà inoltre comunicare ai condomini i giorni e l’ora di ricevimento del pubblico nonchè l’obbligo di apporre nei luoghi di maggior accesso al condominio il nominativo con recapito telefonico. La legge che si occupa specificatamente del riconoscimento della professione e la legge del 14 Gennaio 2013 n° 4 pubblicata su G.U. del 26/01/2013 n° 22 con la quale il legislatore ha posto un punto fermo sui requisiti di esercizio della Professione di Amministratore di Condominio riconoscendo la figura dell’amministratore e la validità delle Associazioni rappresentative, quale l’Anaci, che hanno lo scopo di vigilare sulla preparazione e formazione nonché sulla correttezza dell’operato dell’associato. Ha come principale obbiettivo la regolamentazione a favore della trasparenza e delle competenze professionali delle associazioni professionali che vedono precisato il loro ruolo e le garanzie che debbono dare all’utenza.
Resta inteso che coloro i quali non sono iscritti ad alcuna associazione di categoria, quale l’Anaci, hanno comunque l’obbligo di corrispondenza ai requisiti di cui alla norma tecnica UNI-ISO, UNI-EN-ISO, e UNI. Tra queste norme l’unica che si occupa specificatamente dell’amministratore è la norma UNI 10801/1998 che prevede i requisiti per esercitare la professione di amministratore di condominio, requisiti particolarmente difficili da ottenere se già da tempo non si è intrapreso un cammino di formazione professionale gestito da una associazione di categoria riconosciuta dal Ministero di Grazia e Giustizia. La legge riconosce e tutela quindi la professione di amministratore immobiliare e le associazioni di categoria accreditate presso il Ministero dello sviluppo economico che vengono investite degli stessi identici compiti già svolti dagli ordini professionali. Come già dichiarato dal Presidente del Colap Lupoi occorrerà ora vigilare se davvero tutte le associazioni sono davvero in grado di rispondere ai requisiti previsti dalla legge. Questo significherà la fine nel breve periodo di tutte quelle piccole e male organizzate associazioni presenti sul territorio con il solo scopo di lucro. Come dichiarato da Marco Lombardozzi, coordinatore nazionale del progetto qualità APQ, la necessità della qualificazione professionale infatti non nasce solamente da questa nuova legge, ma ancora prima dalla realtà quotidiana del nostro lavoro che stà portando sempre più rapidamente alla scomparsa dell’ormai antica figura dell’amministratore, mero esecutore della volontà assembleare, dal momento che le numerose leggi speciali e la giurisprudenza caricano l’amministratore di ben più complessi compiti e di ben più gravose responsabilità. L’invito è pertanto rivolto a tutti quei professionisti, che esercitano l’attività di amministratore di condominio ed in possesso dei requisiti, a contattare l’Anaci provinciale al fine di valutare l’iscrizione all’associazione Anaci che è in grado di garantire il percorso di aggiornamento periodico obbligatorio per legge e necessario per l’esercizio della professione. Il professionista ha infatti l’obbligo di indicare in ogni documento e rapporto scritto con l’utenza la legge che disciplina la propria attività a pena di una sanzione pecuniaria oltre ad essere tacciato come esercente abusivo di una professione riconosciuta e tutelata dalla legge. Ciò significa la fine di tutti quegli amministratori improvvisati e professionisti esercenti altre attività che comunque svolgono l’attività di amministratore di condominio con il solo scopo di arrotondare il proprio reddito e nulla dare all’utenza”.