Non è proprio tollerabile che sulla stampa locale debbano circolare notizie che raggirano il problema vero, soprattutto in merito al cattivo funzionamento del servizio CUP afferente il presidio ospedaliero e il Distretto di San Giovanni in Fiore. E’ chiaro a tutti oramai che a seguito del famigerato Piano di Rientro voluto fortemente dal governatore Scopelliti, che ha scelto soltanto di chiudere reparti e servizi importanti, con l’obiettivo dichiarato di abbattere sprechi e sperperi, non fa fatto altro che chiudere e ridimensionare servizi fondamentali, creando esclusivamente disagi e preoccupazioni quotidiane, soprattutto a chi per motivi di salute deve necessariamente essere costretto a trovare “accoglienza” dove si rendesse disponibile un posto letto. A San Giovanni in Fiore l’ospedale ha perso pezzi importanti e prestigio, senza più reparti fondamentali e senza Primari, perché per ognuno che ha chiesto il nulla osta di trasferimento l’ha ottenuto senza difficoltà. A cosa serve oggi una nuova TAC se per ogni eventuale evenienza bisogna trovare posto in altri ospedali? Perché lo strumento tanto importante e necessario che effettuava le panoramiche dentali non è stato più riparato? Oramai è obsoleto. Perché non viene sostituito? Anche questo è diventato un motivo per doversi recare in altre realtà. Era questa la sanità che avrebbe garantito più sicurezza e qualità ai nostri cittadini? Grazie Governatore Scopelliti! Chi ha visto la trasmissione “Presa diretta” andata in onda su RAI tre, a proposito di buona Sanità ha chiaramente potuto costatare di quanti anni luce siamo distanti dall’Italia che funziona.
Diciamoci anche qualche verità; mettiamoci anche in discussione. Tante cose dipendono anche da noi stessi. Non si può fare apparire il problema della situazione oramai vergognosa dei due sportelli CUP di San Giovanni in Fiore come una emergenza non risolvibile per mera mancanza di personale amministrativo. Non bisogna avere coraggio per dire le cose come stanno, basta far prevalere un po’ di onesta morale e le giuste decisioni, mettendo mano ad una vera riorganizzazione dei servizi partendo dalla distribuzione corretta ed equa del personale. Se una parte di dipendenti amministrativi non vengono impegnati in modo giusto, e altri allo stesso modo qualificati, si recano per diverse volte alla settimana all’ASP di Cosenza per sopperire alle carenze di Uffici dove il personale, per lo stesso identico motivo è mal gestito, allora il problema è molto più semplice di quanto si voglia far apparire complicato. E nel frattempo tanti cittadini ogni mattina si trovano nell’incertezza di capire dove è meglio recarsi per fare meno attesa, visto che diverse volte lo sportello dell’ospedale era chiuso, oppure quello del Distretto lavorava con una sola unità lavorativa, con ritmo e carico di lavoro disumano. E cosi, anche per motivi di ordine pubblico più volte sono accorsi i Carabinieri o è stata necessaria la presenza delle Guardie Giurate dell’ospedale. Davvero inverosimile, increscioso e senza nessuna giustificazione verso gli utenti che debbono subire le nostre colpevoli inefficienze. Bisogna immediatamente sbloccare tutte quelle situazioni vincolate da lacci o laccioli politici e far diventare risorse concrete i nostri dipendenti, per migliorare la qualità dei servizi di cui l’utenza ha estremamente diritto. Il motivo delle denuncie sin qui riportate sono l’espressione di una profonda preoccupazione, tenendo conto soprattutto del fatto che si vogliono far emergere situazioni che oramai sono diventate una consuetudine e una costanza che non possono rimanere tali. Ci sono al centro gli utenti che non possiamo considerare dei numeri. Può succedere ad ognuno di noi dover trovarsi di fronte a difficoltà e disagi che riteniamo non accettabili.
Giannetto Alessio
Dipendente ASP (CS) c/o Distretto
San Giovanni in Fiore