“Mentre i rappresentanti dell’amministrazione dell’Aeroporto di Lamezia, o meglio della Sacal, continuano con roboanti proclami su risultati che, al momento, si spera solo che possano essere raggiunti, in questo coadiuvati da qualche giornalista accomodante – afferma in una nota Giaimo Natale, Segretario Provinciale del MS-FT – i problemi veri della struttura restano confinati in un cono d’ombra che pare si voglia sempre più ampliare e rendere intellegibili ai cittadini, così dopo i tanti problemi che già denunciammo in passato, e di cui solo alcuni sindacati si sono fatti carico assieme a noi, un nuovo capitolo si apre in questi giorni nell’assoluto silenzio: quello della sicurezza del volo legata ai controlli di manutenzione ed interventi sugli aeromobili. Alitalia ha, in maniera irrituale ed assolutamente intempestiva, deciso di sguarnire totalmente lo scalo lametino del suo personale tecnico, senza ombra di smentita qualificabile come uno dei più preparati, esperto ed abile dell’intero panorama trasportistico, per affidarlo al personale cosmopolita di una società slovena.
Nessun revanscismo nazionalista ma l’assoluta certezza che questa scelta arreca indubbi danni alla sicurezza dei voli e, di conseguenza, all’incolumità dei passeggeri, visto che l’attività tecnica di Alitalia è stata finora il fiore all’occhiello dell’Azienda, e continua ad essere ampliata e potenziata in tantissimi altri scali, anche minori rispetto a Lamezia. Tutto ciò mentre la stessa società slovena è stata mandata via dall’Aeroporto di Sant’Anna di Crotone, o mentre il suo ingresso è stato duramente osteggiato dall’Amministrazione dell’aeroporto e dai politici a Reggio Calabria, che ne hanno così impedito l’ingresso, per come non è invece successo a Lamezia, oggi più che mai “terra di nessuno” destinata a diventare bottino, di volta in volta, dei conquistadores di turno. Ed allora sarebbe necessario, noi abbiamo tentato più di una volta, che la società lametina rialzasse la schiena e si schierasse contro tutti quei poteri forti, interni ed esterni, che ne ostacolano, a loro esclusivo vantaggio, lo sviluppo e le potenzialità, destinate a restare inespresse se non ci si libera di questo giogo. Noi il sasso, per l’ennesima volta, l’abbiamo lanciato. Adesso stà a voi raccoglierlo per far sì che possa inaugurarsi quella “Primavera Lametina” che resta lì, inespressa e sfiorita, ormai da tanti, troppi, anni”.