Nella mattina di giovedì 21 marzo, a Stalettì (CZ), si è verificato il terzo incidente in quattro giorni sulla Statale 106. L’incidente ha avuto luogo in prossimità del tornante vicino la casa cantoniera di Copanello comune di Stalettì. Lo scontro frontale ha fatto temere conseguenze più gravi di quelle poi verificatesi: due feriti ricoverati nella struttura ospedaliera di Soverato. Nella mattina di sabato 23 marzo, invece, si è verificato un altro terribile incidente sulla statale 106. Nello scontro, all’altezza del bivio di Saline Joniche sono stati coinvolti quattro mezzi: un furgone portavalori, una Lancia Y, una Fiat Uno ed un Autotreno Iveco. Anche qui, due i feriti, per un incidente che poteva avere conseguenze ancora più gravi. Infatti, l’autista di 60 anni alla guida della Y10 e una donna alla guida della Fiat Uno sono stati trasportati presso l’ospedale “Tiberio Evoli” melitese.
“Resto inorridito, rispetto non tanto alla drammatica costante reiterazione con la quale si verificano ormai da decenni incidenti, feriti e vittime sulla strada Statal 106 Ionica calabrese ma, soprattutto, dalla incapacità totale da parte della rappresentanza politica tutta di riuscire non solo a fronteggiare il problema (questo ad oggi resta una utopia), ma semplicemente ad aprire gli occhi su un problema che è sotto gli occhi di tutti e che tocca la politica solo in presenza di tragedie enormi, di vittime e, quindi, di “parate” in cui occorre vestirsi con la fascia tricolore per ciarlare enucleando le solite banalità ridicole e degne di una classe politica (quella che attualmente purtroppo è presente in Calabria), che andrebbe decisamente “resettata”. Gli incidenti, gravissimi, avuti la scorsa settimana, potevano causare conseguenze peggiori. È una fortuna che ciò non sia avvenuto ma occorre meditare seriamente su una possibilità concreta: poteva andare molto peggio. Il mio urlo di rabbia e di sdegno è rivolto a tutti i calabresi onesti: visto che non abbiamo una classe politica idonea ad “intercettare” e, quindi, a fronteggiare i problemi della nostra terra, autodeterminiamoci, imponendo loro (ognuno lo faccia singolarmente e come può), l’assunzione delle responsabilità che competono a chi è deputato a rappresentare le istanze e le esigenze del Popolo a partire dalla SS 106: una mulattiera non degna di una società civile!”.