Cinque miliardi di scoperto e tempi di pagamento per i dispositivi medici che da più di vent’anni sono sempre gli stessi: lunghi in misura inaccettabile. Questo in sintesi ciò che si evince dall’ultimo aggiornamento elaborato dal Centro Studi di Assobiomedica.
Il report
Dall’ultimo dato disponibile (gennaio 2013) risulta come il totale stimato dei debiti delle Regioni nei confronti dell’aziende produttrici di dispositivi medici ammonti a 5.035.591 euro e i tempi medi di pagamento si attestino a quota 283 giorni. Un numero molto simile a quanto si verificava nel 1990 dove i tempi medi di pagamento erano ricompresi in una forbice che andava da un minimo di 285 giorni ad un massimo di 317. Della serie che in più di vent’anni, nella migliore delle ipotesi i tempi di pagamento si sono snelliti di 30 giorni. Un miglioramento lievissimo che, se si tiene anche conto delle normativa europea che fissa i pagamenti a 60 giorni per la sanità, non può certo far gridare al miracolo.
I tempi di pagamento delle Regioni
In testa alla graduatoria delle Regioni più ritardatarie nessuna novità di rilievo. Al primo posto c’è la Calabria con tempi medi di pagamento a 922 giorni cui segue il Molise con tempi medi a 921 giorni. Sul terzo gradino del podio si posiziona invece la Campania con una media di 627 giorni seguita dal Piemonte con 306 giorni. Tra le più virtuose, anche se nessuna rientra nei parametri Ue dei 60 giorni, c’è il Trentino Alto Adige che paga in media a 80 giorni. Al secondo posto c’è invece la Valle d’Aosta (83 giorni) seguita dal Friuli Venezia Giulia (88 giorni).
I debiti stimati delle Regioni
Secondo le stime Assobiomedica il totale dello scoperto delle Regioni ammonta a gennaio 2013 a quota 5.035.591 euro. Nello specifico la quota più alta di debito è detenuta dalla Regione Campania che con 821,937 mln rappresenta il 16,9% del debito totale. Somme ingenti anche per il Lazio 565,982 mln (pari all’11,2% del totale) e per il Piemonte che ha un debito di 464,907 mln (il 9,2% del totale). Debiti superiori ai 400 mln anche per Calabria (451,633 mln) e per l’Emilia Romagna (431,978 mln).
Le strutture con i tempi di pagamento più elevati
In cima alla graduatoria si conferma l’Asl Napoli 1 che a dicembre 2012 ha fatto registrare pagamenti medi a 1.621 giorni. Prima in Calabria l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza con 1.236 giorni (quinta assoluta), poi l’Az. Osp. Mater Domini di Catanzaro con 1.079 giorni (sesta assoluta).
“Ci auguriamo – ha affermato il presidente di Assobiomedica Stefano Rimondi – che il Governo si formi nel più breve tempo possibile e risolva il problema dei pagamenti della Pa dando ossigeno alle imprese, ormai soffocate dal credit cruch. Il SSN ha bisogno di tecnologie innovative che diano ai cittadini le prestazioni migliori e le imprese biomedicali vogliono dare il loro contributo per una Sanità efficace ed efficiente. Purtroppo invece i tagli lineari e i ritardati pagamenti hanno costretto molte aziende a ridurre gli investimenti in ricerca e a tagliare posti di lavoro invece di creare sviluppo e innovazione per il rilancio della nostra economia”.