La commissione pari opportunità, in occasione dell’8 marzo prossimo, festa della donna, ha inteso ancora una volta, creare intorno a questa celebrazione, una manifestazione che non sia solo simbolica. Nel comunicato diffuso si legge “L’8 marzo di ogni anno, ricorre la giornata internazionale della donna per ricordare le rivendicazioni di libertà delle donne, le discriminazioni che hanno subito per millenni, i diritti ottenuti e quelli ancora da conquistare. Al pari di quelle per i Diritti dell’infanzia, i Diritti umani, la Memoria, la Giornata della Donna ha una matrice ben precisa e pertanto deve essere momento di riflessione su un diritto di base, l’uguaglianza concreta tra i sessi. “Non è il nostro compito quello d’avvicinarci, così come non s’avvicinano fra loro il sole e la luna, o il mare e la terra. Noi, caro amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare e la terra. La nostra meta non è di trasformarci l’uno nell’altro, ma di conoscerci l’un l’altro e d’imparar a vedere ed a rispettare nell’altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro complemento”. Questa breve citazione, tratta da “Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse racchiude in sé, in tutta la sua semplicità e potenza, l’idea motrice dell’iniziativa promossa dalla Commissione pari Opportunità del comune di Cirò Marina pienamente condivisa dal Sindaco Roberto Siciliani e dall’Amministrazione Comunale, dalla Consigliera provinciale di Parità Maria Francesca Siclari e dalla Presidente della Commissione Pari Opportunita della provincia di Crotone Alba Amato. In questo particolare 8 marzo quando vedremo mimose, mimose, ovunque mimose: negli uffici, nelle case, nelle piazze; frasi di circostanza per l’occasione «oggi è la loro festa, trattiamole bene», gesti, parole ed eventi importanti che rischiano di ridurre, sminuire il senso di questo giorno speciale, Noi, vogliamo ricordare che il grave problema della violenza sulle donne è oggi più che mai drammatico, perché è una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona.
Un fenomeno che non conosce differenze geografiche o culturali, purtroppo diffuso a tutte le latitudini e in qualsiasi ambito socio-culturale in quanto scaturisce dalle distorsioni culturali, sociali e psicologiche del rapporto uomo-donna. Alla domanda se c’è qualcosa da festeggiare per le donne, Noi rispondiamo: No, Grazie! Vogliamo Ricordare e Riflettere! In questo 8 marzo “Non abbiamo alcun modo sicuro, come forse il silenzio, per esprimere i nostri pensieri”.Vogliamo rispettare e ricordare silenziosamente le numerose vite spezzate di coraggiose e forti donne vittime della violenza. Vogliamo ricordare come la cronaca entrando nei più piccoli, intimi e più terribili dettagli e trattando le storie singolarmente, uccide le donne una seconda volta, cancellando definitivamente il loro grido di “Liberta’”, “Indipendenza”, “Autonomia”. Vogliamo ricordiamo la tragica morte di Yara Gambirasio, Sara Scazzi… senza dimenticare nessuna di tutte le altre vittime uccise e violentate, né di quelle sfregiate, mutilate e ammazzate dai deliri religiosi e tribali dei propri genitori come Sanaa o Hina. Né di tutte le donne che in Italia e nel mondo soffrono per la loro condizione femminile. Vogliamo ricordare e condividere il loro “no” alla violenza subita, il voler uscire dalla spirale di violenza per riprendere in mano la propria vita. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare le voci femminili che in tutto il mondo rimangono soffocate nel silenzio: quelle di bambine, adolescenti e donne del Sud del mondo, quelle che Laura Badaracchi, nel suo Nate Invisibili definisce “voci emerse dal silenzio”; quelle di ex bambine soldato o di spose forzate; quelle di donne abbandonate che muoiono nel silenzio omertoso di vicini, amici e parenti, nel silenzio assordante di uno Stato che non riesce a proteggere le cittadine e i cittadini che gli si rivolgono. Una ricorrenza dell’8 marzo dunque all’insegna del ricordo, del rispetto, della comprensione e del silenzio: “Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole”.