“Un vero e proprio atto di persecuzione e di speculazione politica”. È la ferma e decisa presa di posizione del consigliere comunale di Rossano Anna Patrizia Uva, titolare di un’impresa di onoranze funebri e destinataria, insieme ad altri, di un provvedimento di sospensione della licenza commerciale, adottato dai sindaci di Rossano e Crosia nei confronti di alcune agenzie di onoranze funebri dopo la strage ferroviaria del 24 novembre scorso costata la vita a sei giovani operai di nazionalità rumena. Decaduti gli effetti della sospensione, il consigliere Uva, nel confermare solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime della tragedia, parla di atto di “punizione” di stampo “personalistico”. “Si tratta dell’ennesimo tentativo – denuncia il consigliere Uva – di aggredire la mia persona sul piano umano e politico, con violenza e denigrazione. Quanto accaduto – tuona l’imprenditrice – ha rappresentato un tentativo di mettere alla gogna la mia persona e il mio lavoro. Un tentativo che, fortunatamente, non è andato a buon fine, considerato che la città di Rossano si è rivelata, come sempre, in grado di discernere e di apprezzare le persone per ciò che realmente sono”.