Furto aggravato, invasione di terreno privato, deturpamento di bellezze ambientali, danneggiamento, abusi edilizi. Questi sono i reati contestati dagli agenti forestali del Comando Stazione di Santa Severina, nel cui contesto sono state denunciate due persone ed effettuato un sequestro. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio a tutela dell’ambiente, disposti dal Comandante Provinciale del Corpo Forestale di Crotone su tutto il territorio della provincia di Crotone, il personale del Comando Stazione di Santa Severina, ha segnalato all’Autorità giudiziaria numerose violazioni in materia urbanistico-ambientale, denunciando i relativi trasgressori. In particolare, in comune di Santa Severina, in località “Manestria” è stato sequestrato, all’interno di un terreno agricolo, un manufatto realizzato in blocchetti di cemento in fase di completamento adibito a ricovero attrezzi, avente una superficie di mq 60. Risaliti al responsabile, identificato in tale A.G. di Santa Severina, di anni 54, che, invitato a esibire le necessarie autorizzazioni, non era in grado di presentare alcuna documentazione. Veniva pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria per aver realizzato tale opera in violazione alle leggi urbanistico edilizie.
Un’altra persona,un cinquantenne di San Mauro Marchesato, tale B.V. è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria, in quanto responsabile dei reati di furto aggravato, invasione di terreno privato, deturpamento di bellezze e danneggiamento. Il fatto è accaduto in località “Porcetta – Bivio Manile” in agro di Santa Severina, in un’area protetta (ZPS e SIC), dove, all’interno di un terreno privato erano state tagliate e trafugate n. 3 maestose piante di quercia (roverella) di considerevole diametro. Espletate le indagini, gli agenti, hanno potuto accertare che la responsabilità di tale reato era da addebitarsi al confinante del terreno il quale nei giorni precedenti aveva proceduto, nel proprio terreno, nella potature di alcuni ulivi e aveva pensato bene, a suo modo, di procacciarsi ulteriore legna da ardere per consumo personale andando, così, ad estendere arbitrariamente i propri confini. Infatti, i Forestali, all’interno di un piazzale vicino all’abitazione del deferito, in uso allo stesso, hanno rinvenuto della legna accatastata che, per specie, diametri e stato vegetativo, era compatibile alle piante trafugate. Difatti, il denunciato, non era in grado di esibire alcuna prova che ne dimostrasse la provenienza lecita.