I rappresentanti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di tutte le provincie Calabresi in un incontro tenutosi sabato scorso a Catanzaro hanno discusso sul tema delle costruzioni e della sicurezza degli edifici in Calabria. I Presidenti, raccogliendo il sentito dei professionisti dislocati sul territorio, Liberi professionisti, tecnici di azienda e funzionari di pubbliche amministrazioni, riportano l’esigenza di moltiplicare gli sforzi per attuare la sicurezza dell’edificato, l’attuazione di ogni azione per la riduzione degli effetti causati del rischio sismico, ma la contempo garantire l’efficienza e l’economia dell’azione dell’industria edilizia, che a tutt’oggi è uno dei settori principali dell’economia Calabrese. La preoccupazione per lo stato di enorme disagio che sta aggredendo da tempo tutta la popolazione calabrese e conseguentemente tutti gli iscritti agli Ordini qui rappresentati. Stato di disagio o sofferenza causati dalla perdurante situazione di generale crisi che ha risvolti sia di natura economica che sociale,coinvolgendo inesorabilmente il mondo professionale giovanile che, alla ricerca di un meritato inserimento professionale, si trova sbarrato uno sbocco occupazionale in tutti i settori. Le categorie, certamente non estranee alle conseguenze di tali lamentate situazioni,non possono non sentirsi coinvolti nella testimonianza di quanto sopra esposto. Soprattutto quando la macchina tecnico-amministrativa, invece di essere al servizio dei cittadini e dei professionisti si rivela burocratica e fonte di ostacoli. Ci riferiamo sia alla attivazione del sistema SIERC, più volte oggetto delle segnalazioni degli Ordini, che all’espletamento dei servizi tecnici del Settore Tecnico Regionale ( già Genio Civile ). Da sempre gli Ingegneri e gli Architetti si adoperano ed esercitano la loro professione con serietà, competenza e diligenza, avendo per definizione come primario obiettivo, la sicurezza e l’incolumità sia del territorio che delle persone. Con spirito di servizio i professionisti calabresi e le categorie professionali hanno accompagnato il percorso adottato dall’amministrazione regionale, ribadendo tuttavia che una legge per essere attuata deve prevedere processi efficienti ed attuabili. Ad oggi, nonostante le buone intenzioni dei singoli, si riscontra la mancata funzionalità del sistema SIERC fornito dall’EUCENTRE del Professor Calvi ha comportato, e continua a comportare, lungaggini a cui non corrisponde alcuna progresso in termini di sicurezza sismica.
Si riscontra che la procedura adottata procura un aggravio di impegno sia per i funzionari che per i progettisti.E’ bene evidenziare che a fronte delle osservazioni delle categorie professionali formalmente accolte per implementare una nuova procedura informatica, per cui è già stata espletata gara di affidamento dalla Regione, a tutt’oggi è mantenuto in vita la procedura SIERC, che, nonostante i correttivi adottati negli ultimi due anni, a detta degli addetti ai lavori fa acqua. Nell’interesse comune si chiede a tutte le parti in causa di promuovere l’adozione di quanto necessario per riavviare un processo virtuoso di regolarizzazione del servizio sismico, con omogeneità del servizio a scala regionale, rispetto della norma, differenziando le procedure per le diverse classi di opere, sia nelle procedure che nei tempi, che si vorrebbero fossero inferiori ai tempi massimi previsti dalla legge regionale, e che invece purtroppo regolarmente si dilatano in modo imprecisato. Duole prendere atto che dopo anni di confronto, la procedura telematica come già richiesta e concordata, in Calabria stenta a partire, mentre in altre Regioni, quale il Lazio, è stata presa ad esempio e già attuata. Le incongruenze emerse sono stati sempre sottoposte, in un leale confronto, dai rappresentanti regionali degli Ordini all’attenzione del Dipartimento. Si rende necessario che la problematica sia comunque portata all’attenzione del Consiglio e dei Consiglieri Regionali, affiche questi assumano nei tempi più brevi quell’impegno legislativo e organizzativo per adottare le iniziative idonee affinché il percorso avviato di riforma della legge sismica regionale, partito zoppicando con la L.R 35/09 arrivi ai risultati attesi, ovvero di promozione della sicurezza sismica e di velocizzazione del processo amministrativo. Perché non si diffonda l’idea che la sicurezza sia nemica del settore delle costruzioni, perché tempi lunghi del processo amministrativo non sono sinonimo di maggiore sicurezza e attenzione, ma di inefficienza e burocrazia.