Polemica accesissima quella scatenata dall’entrata in vigore delle nuove tariffe Tarsu, aumentate (quasi del 60%) nell’agosto scorso con delibera di Giunta Municipale ed applicate per i pagamenti riferiti al 2012, le cui scadenze (31/12/2012 e 28/2/2013) sono state recapitate ai contribuenti nei primi giorni di quest’anno. Nella mattinata di giovedì 17 è stato affisso per il paese un manifesto, a firma sempre del Pdl, nel quale, con il titolo di “Poveri noi”, si rimprovera all’attuale Amministrazione comunale un aumento di tasse che starebbe affossando l’economia locale, con conseguente impoverimento dell’intera comunità. “I fatti, purtroppo, anche questa volta ci hanno dato ragione – scrivono gli autori del documento – visto che nel nostro precedente manifesto pubblico, abbiamo anticipato quello che poi realmente e puntualmente è accaduto. Infatti, dopo aver introdotto per la prima volta nella storia del nostro comune, l’addizionale IRPEF, il Sindaco Sicilia e la sua maggioranza, hanno continuato imperterriti, nella loro azione di “spremitura” dei cittadini. Non soddisfatti di questo, in Consiglio comunale hanno confermato le aliquote dell’ IMU stabilite dal Prof. Monti, naturalmente con il voto contrario del gruppo consiliare del PDL. In quella occasione, anzi, abbiamo avanzato la proposta di ridurre di 2 punti almeno l’aliquota sulla prima casa, in modo da determinare l’abbattimento totale o parziale di tale spesa per i cittadini. Purtroppo i nostri appelli sono caduti nel vuoto.” Secondo il Partito del Consigliere Provinciale, nonché comunale, Michelangelo Greco, il colpo più pesante per l’economia delle famiglie, è stata la decisione, di cui dicevamo, di aumentare per il 2012, di quasi il 60% la Tassa rifiuti solidi urbani, passata, come si ricorderà, da € 0,77 a € 1,20 al mq per le utenze domestiche, e da € 1,43 ad € 2,23 al mq per gli altri usi. “Un vero e proprio salasso – dice il Pdl – che il nostro gruppo ha evidenziato e condannato durante il Consiglio comunale, quando abbiamo bocciato e votato contro il bilancio di previsione 2012. E’ veramente uno scandalo inaudito, che i danni provocati da anni di continui sperperi, di folle indebitamento, di allegra gestione finanziaria, vengano adesso caricati sulle spalle della nostra laboriosa comunità, attraverso queste misure inique e vessatorie.”
Intanto le lamentele dei contribuenti si fanno sentire sempre di più, tant’é che, sempre nella giornata di giovedì scorso, sul sito istituzionale del Comune è stata pubblicata nella sezione Servizi al Cittadino-Regolamenti, la Delibera del Consiglio Comunale n. 45 del 30/09/1995 nella quale veniva approvati il Regolamento Tarsu: ma viene anche riportato un passaggio importante di quella delibera: “…. il Sindaco (che allora era Giuseppe Forciniti con una maggioranza di centrodestra, n.d.r.) propone di approvare il Regolamento senza approvare la parte relativa alle riduzioni ed agevolazioni che saranno vagliate per un maggiore approfondimento e quindi le stesse saranno decise con separato atto deliberativo che costituirà allegato al presente Regolamento”. In effetti, come viene specificato sul sito, il Regolamento è passato a maggioranza in Consiglio Comunale, ma quel “maggiore approfondimento” non si è mai concretizzato con un atto ufficiale, per cui, secondo l’interpretazione dell’Amministrazione, “le riduzioni ed esenzioni non sono mai divenute legalmente efficaci.” Leggendo il Regolamento, l’articolo 3.5 riporta le “Tariffe per particolari condizioni d’uso”, e cioè: riduzione del 30% della tariffa nei casi di (a) abitazioni con unico occupante, (b) abitazioni per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo…., (c) locali ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o non continuativo…, (d) abitazioni di utenti che risiedano per più di sei mesi all’anno in località all’estero, (e) costruzione rurale di proprietà di agricoltori. Altre agevolazioni, riportate nel successivo articolo 3.6, riguarderebbero sedi di associazioni, sia politica e sia non lucrativa (di natura culturale, sportiva, ricreativa), con un abbattimento del 50% della tassa, o esenzione totale per le abitazioni di superficie tassabile non superiore a 50 mq utilizzate da persone di età superiore a 65 anni, sole o con coniuge di età superiore a 65 anni, privi di altri redditi oltre alla pensione Inps. Va infine aggiunto che il comma 3 dello stesso articolo dice che “le riduzioni ed esenzioni di cui sopra sono concesse su domanda degli interessati, a condizione che questi dimostrino di avere diritto, con decorrenza dall’anno successivo.” Sicuramente la querelle di cui parlavamo poggerà ora proprio sulle interpretazioni e sull’efficaci o meno di questi punti contemplati in un regolamento che, a questo punto, meriterebbe di essere rivisto o perlomeno applicato in toto.