Le piccole aziende rischiano il fallimento a causa dei ritardati pagamenti da parte dei comuni e della pubblica amministrazione in generale. Bisogna ormai contrastare senza indugi questo fenomeno in continua crescita. L’associazione europea Otto Torri sullo Jonio sostiene la denuncia e l’appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta Salvatore Magarò. Siamo – è opinione dell’Associazione – di fronte ad una nuova questione sociale e ad un’ingiustizia odiosa che colpisce soprattutto le piccole aziende che ergano servizi alla p.a. e, quindi, i dipendenti del settore privato. Questi ultimi, infatti, sforniti delle garanzie dello classico stipendio fisso mensile assicurato in larga parte del settore pubblico, vivono più di altri e per davvero la crisi economica, a causa dei ritardi a catena nei pagamenti. E’ inaccettabile, sul piano razionale ed anche morale – si legge nella denuncia di Salvatore Magarò – che imprenditori perbene debbano fallire non per errori o investimenti sbagliati ma soltanto perché non riescono a riscuotere somme, in alcuni casi anche ingenti, che le pubbliche amministrazioni non erogano con ritardi anche di diversi anni.
Ecco perché faccio appello all’intera pubblica amministrazione della Calabria, a cominciare dalla Regione, e alle Province e ai Comuni, affinché si compia ogni sforzo possibile e con un impegno straordinario si venga incontro al grido di dolore delle aziende onorando, anche parzialmente se è il caso, i debiti accumulati. Dobbiamo trovare il modo – ha aggiunto – di salvare un’imprenditorialità che, senza colpe soggettive rischia concretamente di finire sul lastrico e di scomparire. Le imprese e soprattutto le piccole aziende – aggiunge – costituiscono la risorsa più preziosa dell’economia calabrese. Sono il tessuto connettivo sano nel quale i calabresi onesti ripongono le speranze di una ripresa dello sviluppo e dell’occupazione, a fronte di un’imprenditoria inquinata dalla ‘ndrangheta che certo non soffre di problemi di liquidità. So bene, per conoscenza diretta e in base alla mia esperienza di amministratore – ha concluso il consigliere regionale Magarò – quanto gli enti locali siano sottoposti in questa fase a ristrettezze senza precedenti, a causa della congiuntura economica. Ma spero che comunque si possa fare ogni sforzo possibile per venire incontro eccezionalmente alle esigenze di operatori economici costretti a gettare la spugna non per colpa di debiti ma, paradossalmente, di crediti.