Emergenza rifiuti, nelle more dell’avvio ormai obbligatorio di un nuovo piano regionale nel settore, con la soppressione immediata dell’ufficio del Commissario e l’assunzione di tutti i poteri di gestione in capo alla Regione ed alle province, con i comuni come terminali attuativi di un sistema virtuoso, non va perso tempo nella ricognizione di tutti i siti oggi disponibili. In questa cornice, la discarica di Scala Coeli, nel basso ionio cosentino, va subito resa funzionante in questa fase emergenziale. – È quanto ha spiegato e ribadito il Sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi, intervenendo questo pomeriggio (giovedì 17 gennaio), nella commissione regionale territorio e ambiente presieduta dall’On. Gianluca Gallo a Palazzo Campanella. Insieme a Gagliardi sono stati auditi anche il Sindaco di Scalea Pasquale Basile, cha ha illustrato un progetto di impianto misto indifferenziata e umido per produzione di energia e l’assessore allo sviluppo ambientale e tecnologico di Castrovillari Angelo Loiacono che ha annunciato la ripresa della discarica di Campolescio. Gagliardi ha sottolineato la necessità che politica e istituzioni inizino a trattare l’opportunità del ciclo integrato dei rifiuti come loro stella polare, senza parlare più di emergenza, ma affrontando in modo positivo quella è una risorsa da sfruttare. Puntando sulla differenziata spinta. Il Sindaco ha quindi esposto l’esperienza di Saracena in tema di ciclo di rifiuti che ha prodotto, dal 2009 al 2012 un risparmio di 250 mila euro (pari al 15% della spesa precedente per rifiuti) con vantaggi, non solo economici, ma occupazionali, sociali e di elevazione complessiva della qualità della vita. Gagliardi ha inoltre annunciato che entro 6 mesi sarà attiva anche la lombricoltura utilizzando la frazione umida, arrivando quindi all’obiettivo di portare in discarica soltanto il tal quale indifferenziato. Ma oggi – ha detto riferendosi alla congiuntura emergenziale – le direzioni sono inevitabili: rendere obbligatoria la differenziata con elevate sanzioni per tutti; rendere autonoma ogni provincia in tema di ciclo di rifiuti con i comuni soggetti territoriali attuativi del sistema. La Regione governi direttamente e programmi. Subito! E nel frattempo usare le discariche.
Con l’obiettivo di fugare talune polemiche emerse in questi giorni, rispetto all’invocata apertura della discarica di Scala Coeli, Gagliardi coglie poi l’occasione per precisare che, a differenza di quanto qualcuno sostiene, questo impianto è una discarica per rifiuti non pericolosi, esattamente come Pianopoli. Ma – ha aggiunto – mentre Pianopoli è autorizzata al conferimento di circa 350 codici CER (in base all’attuale catalogo europeo dei rifiuti), quella di Scala Coeli è autorizzata per 123 codici CER, quindi meno della metà. Quello che spesso non si dice – va avanti – è che, così come Pianopoli anche la discarica di Scala Coeli, in base alle autorizzazioni ottenute, può ricevere i rifiuti solidi urbani (RSU) tal quale, divenendo pertanto indispensabile per risolvere questo periodo di emergenza. Per essere ancora più chiari – prosegue – Scala Coeli potrebbe ricevere gli scarti dell’impianto di trattamento degli RSU tal quale di Rossano che attualmente viene conferito a Pianopoli. Con una differenza: il sito di Scala Coeli si trova a 50km circa da Rossano con un abbattimento, per tutti, anche dei costi di trasporto. Da quello che risulta dalle carte – conclude – così come a Pianopoli neppure a Scala Coeli possono poi essere conferiti rifiuti contenenti amianto perché rifiuto pericoloso (per il quale servono altri tipi di discariche, come quella di Scandale per fare un esempio, diversa da questa di Scala Coeli). Ragione per cui – chiosa Gagliardi – non si capiscono certe dichiarazioni e certe proteste fondate su dati inesatti.