Anche quest’anno l’Unical, in occasione del Giorno della Memoria, ha organizzato una nutrita serie di manifestazioni. Molte le novità. Basti pensare allo spazio inedito dato all’arte e alla grafica, attraverso ben tre mostre, l’una dedicata alla fotografia, la seconda al contemporaneo, la terza, infine, ai Giusti fra le Nazioni. La novità più eclatante si lega comunque alla presenza di Shaul Ladany, resa possibile grazie all’Ambasciata d’Israele in Italia. Intorno a Ladany ed al suo biografo, il giornalista di “Tuttosport” Andrea Schiavon, ruoteranno ben tre eventi, inclusa una Marcia della Memoria di dieci chilometri da Cosenza all’Università. Ladany può anche descriversi come molte persone in una sola. Testimone diretto, a suo tempo internato a Bergen Belsen; professore universitario nel campo dell’ingegneria gestionale; infine, atleta di rilievo, olimpionico nella 50 chilometri di marcia a Città del Messico ’68 e a Monaco ’72, dove peraltro scampò di un soffio all’attentato di Settembre Nero. “Sono vivo, quasi per miracolo. E dunque posso ricordare. La marcia, la corsa, servono anche a questo: a sentirsi vivi, nonostante tutto”, ecco in sintesi il messaggio che Ladany trasmetterà agli studenti in apertura dei lavori del convegno.