Ancora un altro grande onore in Francia per Nuccio Ordine. Venerdì 4 gennaio, il prestigioso quotidiano «Le Monde» gli ha dedicato l’editoriale pubblicato in prima pagina nel supplemento «Le Monde des Livres». A firma del direttore Jean Birnbaum, l’articolo di fondo – apparso nell’inserto culturale tra i più autorevoli del mondo – è interamente consacrato all’ultimo lavoro di Ordine, L’utilità dell’inutile, che uscirà nelle librerie francesi il 16 gennaio per l’editore Les Belles Lettres di Parigi. Il direttore Birnbaum – nell’anticipare i contenuti del volume – ha voluto salutare questo pamphlet come il «libro ideale per incominciare il nuovo anno». Per «Le Monde», insomma, l’appassionata difesa di quei saperi considerate “inutili”, perché non producono profitto, diventa un manifesto per il nuovo anno che si apre. Sin dal titolo («Buon e inutile 2013!»), l’editoriale si augura che i valori propugnati da Nuccio Ordine (quelli della gratuità e del disinteresse della conoscenza) possano diventare un punto di riferimento per i prossimi mesi che si annunciano molto difficili. Ne L’utilità dell’inutile, infatti, Ordine ha messo brillantemente in rilievo l’utilità dell’inutile (la letteratura, l’arte, la ricerca scientifica di base non finalizzata al mercato – tutte quelle attività che non fanno guadagnare denaro – sono fondamentali per rendere più umana l’umanità) e l’inutilità dell’utile (quante cose che oggi ci vengono presentate come utili – si pensi al bombardamento mediatico che incita al consumismo – sono invece completamente superflue). Dopo la Legion d’Onore (conferitagli nel 2012 dal Presidente della Repubblica francese) e le Palme Accademiche (ricevute nel 2009 nel Senato della Repubblica francese da un padrino d’eccezione come Umberto Eco), l’editoriale di «Le Monde» conferma il grande prestigio di cui gode in Francia il docente calabrese. Professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università della Calabria e visiting professor in prestigiose università in Europa e negli Stati Uniti, i libri di Nuccio Ordine sono tradotti in nove lingue, tra cui cinese, giapponese e russo. Sempre nel 2012, si sono svolte in Russia e in Brasile due cerimonie in onore del prof. Ordine: il 29 marzo, a Mosca, per la sua elezione a Membro d’Onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze e il 12 aprile a Porto Alegre per la laurea honoris causa che gli è stata conferita dall’Universidade Federal do Rio Grande do Sul. Nel 2010 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli aveva conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’editoriale pubblicato ne «Le Monde des Livres» sottolinea in maniera chiara l’attualità di questo nuovo libro del prof. Ordine, che esce in Francia come prima edizione (probabilmente sarà pubblicato in Italia entro la fine del 2013). «Un allievo domandò un giorno a Euclide – con queste parole si apre l’editoriale del direttore Birnbaum – che vantaggio potesse trarre dal suo insegnamento. Il grande matematico fece allora venire uno schiavo e gli ordinò di dare un obolo allo studente. “Perché ha bisogno di trarre profitto da ciò che apprende …”, aggiunse il Maestro graffiante. Nuccio Ordine commenta la scena in un breve saggio intitolato L’utilité de l’inutile, in corso di stampa presso Belles Lettres (158 pp., 5, 50 €, in libreria dal 16 gennaio). Questo studioso di letteratura rinascimentale, che insegna in Italia ma anche negli Stati Uniti e in Francia, ha scritto un libro ideale per incominciare il nuovo anno».
«Sottotitolato Manifeste, – continua Birnbaum – il libro di Ordine è composto come un florilegio di citazioni che sono di buon augurio per il 2013. Firmati Petrarca, Kant, Leopardi o Calvino, questi aforismi convergono sulla stessa convinzione: gli amici della letteratura e del sapere hanno il diritto di rifiutare ogni obbligo di rendimento immediato, ogni finalità puramente pratica o basata sul profitto; hanno, dunque, il dovere di restare fedeli all’etica di una ricerca disinteressata. «Se non si comprende l’utilità dell’inutile, l’inutilità dell’utile, non si comprende l’arte», sentenzia Ionesco. Questo vale anche per le scienze, ha ricordato una volta il pedagogo americano Abraham Flexner in un saggio confluito in appendice a questo volume e tradotto per la prima volta in francese: la maggior parte delle scoperte fondamentali, che hanno fatto progredire l’umanità, sono state opera di individui animati dal semplice desiderio di soddisfare la loro curiosità, scriveva Flexner nel 1939». «È nei periodi di crisi, aggiunge da par suo Nuccio Ordine, – conclude l’editoriale su «Le Monde» – quando trionfano “l’utilitarismo e l’egoismo più sinistro”, che occorre riaffermare il valore essenziale delle attività in grado di resistere alla pura logica di mercato. All’inizio di un anno che si annuncia duro, teniamo a mente questo prezioso adagio: la letteratura e le idee sono tanto più feconde quanto più passano per futili; è la loro stessa gratuità a dar valore alle nostre esistenze. Nel 2013, allora, auguriamoci un po’ d’inutilità!». Il Rettore dell’Università della Calabria, prof. Giovanni Latorre, ha accolto con grande soddisfazione l’editoriale apparso su «Le Monde»: «Il fatto che uno dei più importanti e prestigiosi quotidiani del mondo – ha dichiarato il Rettore – si occupi in un editoriale in prima pagina di un libro pubblicato da un nostro illustre professore non può che riempirci di orgoglio e di gioia. Considerare il lavoro di Ordine come “un libro ideale per cominciare un nuovo anno” è un giudizio molto chiaro sul valore di questo nostro collega. Nuccio Ordine – con i riconoscimenti che gli sono stati tributati in Russia, in Brasile, in Francia e in tanti altri Paesi – mantiene alto, come lo stesso Presidente della Repubblica italiana ha riconosciuto, non solo il prestigio dell’Università della Calabria ma anche quello di tutta la comunità scientifica italiana». «Questi successi – ha concluso il Rettore – dovrebbero far riflettere la comunità calabrese sul ruolo importantissimo che l’Università della Calabria ricopre nel nostro territorio. Formare studiosi di fama internazionale, significa costruire ponti con l’Europa e collegare la nostra regione ai grandi circuiti della ricerca europea e mondiale».
Editoriale ‘Le Monde’ su libro Nuccio Ordine