Le primarie del Partito Democratico segnano senza alcun dubbio un deciso passo in avanti della democrazia e del sistema politico italiano. Per la prima volta i cittadini hanno potuto scegliere il loro candidato alla Presidenza del Consiglio, superando di fatto il deficit di democrazia che negli ultimi anni era stato causato da una legge elettorale senza preferenze e da un governo tecnico non espressione del voto popolare. Il PD e in testa il suo Segretario hanno saputo mettersi in gioco modificando uno statuto che non prevedeva la competizione tra due candidati Democratici ma solo il confronto tra candidati di coalizione, aprendosi al dibattito e ottenendo un risultato positivissimo in termini di partecipazione popolare. Oltre al dato politico queste primarie hanno infatti sottolineato il sincero attaccamento degli iscritti al partito e l’impegno di oltre centomila volontari, come ricordato anche da Bersani, per organizzare il tutto ne è la prova più sincera e genuina di tale radicamento. Io vorrei portare la mia esperienza da semplice volontario che ha speso il suo tempo con entusiasmo nella organizzazione delle primarie per testimoniare a chi crede che l’antipolitica sia la strada giusta per il rinnovamento del paese, quanto invece un partito ben strutturato e radicato sul territorio sia di garanzia civile e democratica per tutti i cittadini. Coinvolgere oltre centomila persone non era facile, motivarli in questo particolare momento storico tanto meno. Se ciò è potuto avvenire è perché tutti noi, da chi ha un ruolo istituzionale a chi è un semplice iscritto, ha ben compreso il valore alto che questo momento aveva non solo per il partito e la coalizione ma per tutto il paese.
La conclusione stessa delle primarie con il doveroso riconoscimento della vittoria di Bersani da parte dello sfidante e la positiva apertura del segretario nazionale verso le istanze di rinnovamento più volte richieste da Matteo Renzi, da fiducia in un cammino comune a cui tutti sapranno dare il giusto contributo. Oggi che i risultati sono ormai storia e le scelte compiute, è necessario non disperdere quest’importante patrimonio politico ed umano e ancor di più questa rinnovata unità che a Crotone è stata resa possibile oltre che dal corretto confronto delle forze in campo anche dalla consapevolezza che oggi in città esiste un partito finalmente strutturato con riferimenti certi. Sarà necessario lavorare sodo nei prossimi mesi per prepararci al meglio ai prossimi appuntamenti elettorali sapendo che il vento dell’antipolitica non smette di tirare ma sapendo anche che oggi il partito democratico è l’unica forza radicata e credibile che può governare il paese. Personalmente sono fiducioso che quest’unità e l’impegno di tante e tanti democratici sarà il miglior viatico verso l’apertura di una nuova fase politica e sociale per l’Italia. Il Partito Democratico di Crotone saprà, ne sono sicuro, dare come sempre il suo contributo con la consapevolezza e la forza di chi sa che le storie e l’impegno di tutti noi sono il miglior patrimonio da offrire al popolo italiano.
Enrico D’Ettoris
Volontario alle primarie e semplice iscritto del PD