Domenica scorsa, alle 11 presso la chiesa San Cataldo si è svolta una santa messa particolare, tutta o quasi dedicata alle donne vittime di violenza. Era presente il gran Balivato della Calabria che ha organizzato con la collaborazione della Fidapa, questa giornata, per dedicare un pensiero alle donne che sono state appunto, vittime di violenza. Una collaborazione fra le due Associazioni sorta per la contemporanea appartenenza della presidente della Fidapa, Francesca Gallello, segretario Balivale della confraternita di Cirò Marina. E’ stato il Balivo cav. G. Miceli che ha desiderato una unione di pensiero visto che siamo anche un’associazione di donne e dato che i templari sono stati il primo ordine al mondo ad inserire al suo interno le donne, con pari diritti e dignità, cosa poco nota. Si sono ritrovati così, all’interno della Chiesa Madre di Cirò Marina, istituzioni, associazioni, donne, cittadini per esprimere sentimenti di rigetto verso le tante violenze, soprattutto quelle femminili, che oggi, le donne in primis, ma anche giovani, anziani subiscono, in una sorta di imbarbarimento etico e fisico. Concetti palesati dall’intervento della commissione pari opportunità, per bocca di Pina Malena che a nome della c.p.o. ha fatto i complimenti alla Fidapa e ai Templari per la sensibile iniziativa che vede oggi al centro dell’attenzione purtroppo la donna, mentre a Don Gianni un semplice ma sincero grazie per avere dato voce all’iniziativa proprio nella chiesa, luogo deputato alla tolleranza, alla preghiera, alla pace. Nei brevi interventi del Sindaco, Roberto Siciliani, della stessa Pina Malena e della presidente Gallello, hanno voluto ricordare che la violenza nega i più fondamentali diritti: la vita, la libertà, l’integrità corporea, la libertà di movimento e la dignità della persona.
I casi di maltrattamenti, di violenza fisica, sessuale, psicologica, sono oggi in costante aumento e nella maggior parte dei casi avvengono tra le mura domestiche o per mano di compagni, mariti, parenti. Senza differenze di ceto sociale o istruzione. Per questo, concetto fortemente rimarcato dalla Malena, bisogna sostenere che si tratta di una emergenza culturale e sociale, che è necessario fare un salto di civiltà nelle relazioni tra uomini e donne sul quale sentirci tutti impegnati. La violenza tutta, in particolare quella sulla donna e i bambini è una sconfitta per tutti. Non è mancato il giusto ricordo di Papa Giovanni Paolo II, Woytila che ha speso tutta la sua esistenza per la proclamazione della pace e della non violenza, sottolineato nella sua lettera alle donne del 29 giugno 1995, laddove la donna è vista come madre-sorella-figlia. In uno dei tanti Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace guardando al grande processo di liberazione della donna, ricordava quanto difficile e lungo sia stato il cammino di liberazione della donna nel tempo e suggeriva che il segreto per percorrere speditamente la strada del pieno rispetto dell’identità femminile non passa solo per la denuncia, pur necessaria, delle discriminazioni e delle ingiustizie, ma anche e soprattutto per un fattivo quanto illuminato progetto di promozione, che riguardi tutti gli ambiti della vita femminile, a partire da una rinnovata e universale presa di coscienza della dignità della donna. Infine, la voce della giovane Chiara che ha chiesto non violenza non solo per le donne, ma per tutti gli esseri viventi.