La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è stata designata dall’ONU il 17 dicembre 1999 con la risoluzione 54/134. E già da tempo, il Ministero dell’Istruzione e il Dipartimento per le Pari Opportunità collaborano nell’organizzazione di campagne di sensibilizzazione e progetti rivolti alle scuole secondarie di I e II grado. D’altra parte il femminicidio – un fenomeno purtroppo drammaticamente rilevante in Italia – può essere contrastato ed eliminato soprattutto attraverso l’educazione dei più giovani. Da questo punto di vista, non sfugge l’importanza di impostare fin dagli anni della preadolescenza relazioni rispettose e corrette tra i generi, fondate sul riconoscimento delle diversità di ciascuno e sulla dignità e uguaglianza dei diritti fondamentali di ogni persona. Le iniziative in programma hanno proprio lo scopo di fornire a studenti , insegnanti, società civile tutta, gli strumenti più adeguati per raggiungere questo obiettivo. Per questa ragione importantissima e di grande civiltà, le pari opportunità di Cirò Marina hanno voluto non mancare all’invito della Fidapa e partecipare alla celebrazione della Santa Messa che si terrà nella Chiesa madre di San Cataldo Vescovo, domenica alle ore 11:00.
In una nota diffusa dalle stesse Pari Opportunità di Cirò Marina si legge “Non è facile raccontare la violenza soprattutto se la vittima sei tu…ci vuole tempo, tanto tempo. Il dolore, l’umiliazione, la disperazione mordono l’anima e ti masticano il cuore…sono presenze silenziose ma pronte ad assalirti quando meno te l’aspetti.” La commissione Pari Opportunità abbracciando la volontà di avere al proprio fianco l’Amministrazione Comunale tutta, ha così voluto cogliere l’invito di Don Gianni Filippelli e parteciperà alla Santa Messa. Nella nota diffusa si legge ancora: “E’ questo il momento di dedicare una preghiera alle vittime e soprattutto di ricordare alla cittadinanza e ad ognuno di noi, sensibile essere civile, che il femminicidio in Italia è un fenomeno in continua crescita: “solo” 29 casi accertati nel 2007, “100” nel 2010, da gennaio ad oggi “101”. Occorre muovere le coscienze, promuovere una ferma mobilitazione culturale e politica contro queste orribili aggressioni alla persona e alla dignità umana, avvengano esse in strada, in luoghi degradati o tra le mura domestiche. Occorre ricordare che bisogna difendere la dignità “delle donne” e condannare ogni forma di violenza.”