C’è chi sta con Renzi, come il sottoscritto, c’è chi sta con Bersani, chi con Vendola, ma alla fine vengono messi in un angolo quello che veramente ognuno di loro abbia intenzione di fare. Le primarie dovrebbero servire a trovare l’anello forte della catena, cioè chi meglio sa esprimere concetti comuni al partito, e non una differenziazione di ideologie che se interne al partito stesso portano a mugugni e malesseri, figuriamoci tra oppositori a cosa potrebbero portare. Anche se si hanno idee e opinioni diverse chi perderà dovrà abbracciare l’“alleato” consigliandolo e portandolo sulla strada giusta. Le campagne politiche a cui stiamo assistendo da parte del PD porteranno esso ad avere una identità forte, chiara, coesa, al contrario del PDL che ancora deve trovare quello spunto necessario per far parlare di sé, scrollandosi di dosso lo scandalo Lazio. L’assenteismo alle Primarie e alle future elezioni non porterà a nulla di serio e di concreto, poiché lasceremmo ai poteri forti qualsiasi decisione, senza poi poterci difendere giustificatamente. È qui che entrano in campo i programmi, di cui forse ancora la gente sa poco, ma che è giusto che si venga a conoscenza minuziosamente dei loro contenuti, di quello che realmente la politica vuol fare e che deve fare. Il dover fare, un loro dovere in cui molti dei nostri governanti son venuti meno in questi anni. Analizzando i programmi è importante notare i 3 punti cardine di ognuno dei candidati: Pierluigi Bersani, lavoro,fisco e diritti civili: alleggerire il peso fiscale sui lavoratori e le imprese e caricarlo sui grandi patrimoni e le rendite.
Bruno Tabacci, Etica, tagli alla politica, liberalizzazioni: dichiara che il paese è alla rovescia, le scuole sono degli studenti e non dei professori, la sanità non è per i malati ma per i baroni universitari, bisognerebbe introdurre una rivoluzione di pensiero; tagli alla politica attraverso abolizione delle province, accorpamento delle regioni e lotta alle società nate dalle ex municipalizzate. Nichi Vendola, istruzione, giustizia sociale ed equità, tutela del patrimonio naturale; sempre espresso a favore di una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze, e favorevole all’abolizione dell’IMU sulla prima casa. Laura Puppato, tematiche ambientali e sociali, risorse occupazionali per il futuro, vorrebbe riformare soprattutto l’istruzione e la giustizia, per lei temi fondamentali, oltre a cambiare il sistema economico del paese. Matteo Renzi, il “rottamatore”, cambio generazionale del PD e del sistema politico del paese, abolizione dei privilegi ai parlamentari e riduzione drastica dei costi della politica, si è espresso contro l’eutanasia, favorevole alle unioni civili ma contrario al matrimonio tra omosessuali, tutela e difesa dell’ambiente. I due favoriti risultano Bersani e Renzi , sia per impatto sulla folla e sia come contenuti. Bersani si definisce l’usato sicuro per l’Italia, mentre Renzi si definisce il nuovo che avanza, il primo si considera una sicurezza, il secondo un rischio. Io rischio, anche perché bisogna ripartire da zero completamente se si vuole costruire qualcosa di costruttivo, con affianco esperienza e competenza ; Ma sia chiaro, comunque vada il PD deve rimanere unito, per l’Italia, Per gli Italiani, e per il Nostro Futuro. Che vinca il migliore e il più meritevole, ma io Sto con Renzi”.
Gabriele Caligiuri