Nella mattinata odierna, i finanzieri della compagnia di Rossano hanno tratto in arresto in flagranza di reato di estorsione B.C., classe ’69 di Cosenza unitamente a 3 complici, tutti cosentini. La condotta delittuosa attribuita al gruppo in trasferta nel rossanese è quella di estorsione nei confronti di un imprenditore agricolo di Crosia, in provincia di Cosenza. La vicenda ha inizio nel 2011 quando B.C. chiese, dietro minaccia, all’imprenditore agricolo di inserire nell’elenco dei braccianti agricoli di cui si sarebbe avvalso per la raccolta agrumaria anche una sua “protetta”, tale L.E., cosentina di 32 anni. Al rifiuto dell’imprenditore di accondiscendere a questa assunzione fittizia che avrebbe consentito di ottenere le illecite corresponsioni delle indennita’ di disoccupazione e malattia dall’Inps, la reazione di B.C. non si e’ fatta attendere. E per l’imprenditore e la sua famiglia e’ iniziato un lungo calvario. Continue “visite” dell’estorsore e dei suoi sodali presso la casa e l’azienda con la richiesta continua di denaro per evitare ritorsioni nei confronti dei familiari e atti vandalici agli automezzi dell’impresa. Alcuni giorni fa la decisione, a lungo maturata, di affidarsi alle forze dell’ordine. I finanzieri di Rossano ricevuta la denuncia, d’intesa con la locale procura della repubblica, hanno teso la trappola nella quale i quattro balordi sono caduti. Nella mattinata odierna, infatti, all’incontro tra l’imprenditore agricolo ed i suoi estortori, convenuto sulla ss106, nelle immediate vicinanze del Bar-Tabacchi, a pochi chilometri dal centro bizantino, c’erano anche i finanzieri della compagnia di Rossano, camuffati, per non far insorgere sospetti, proprio da braccianti agricoli. A riscuotere il denaro si sono presentate quattro persone, costantemente monitorate nei loro movimenti dagli uomini della guardia di finanza che, una volta notato il passaggio della somma di denaro concordato, 800 euro in banconote da 50 precedentemente fotocopiate, hanno tratto in arresto i quattro estorsori.