Ieri sera, alle ore 23:00 circa, la Polizia di Stato, Squadra Volante, ha tratto in arresto Ineppo Francesco nato a Crotone il 09.09.1985, in quanto lo stesso si rendeva responsabile del reato di furto aggravato in concorso presso la ditta Catarsi Marine (sito sottoposto a provvedimento A.G.). Nello specifico, alle ore 20:30 circa, la Squadra Volante, allertata di un furto in atto presso la ditta Catarsi Marine, sita nella zona industriale di Crotone alla via Mercalli, si accertava che vicino al cancello d’ingresso della ditta, in terra c’era un lucchetto rotto, verosimilmente tranciato da una tronchese, tuttavia il cancello risultava regolarmente chiuso da un ulteriore lucchetto (circostanza che comprovava la veridicità del furto in atto, poiché i malfattori generalmente sostituiscono il lucchetto originale che viene rotto con uno nuovo, al fine di eludere i controlli delle forze di polizia e delle guardie particolari giurate).
Gli Operanti oltrepassavano la recinzione che delimitava il sito e iniziavano una scrupolosa bonifica al fine di avvicinarsi quanto più possibile alla parte posteriore del sito, dove c’erano all’opera due soggetti che stavano caricando la refurtiva su un autocarro dotato di gru. Mentre gli Operatori si avvicinavano ai malfattori, sorprendevano il sopramenzionato Ineppo che di fatto svolgeva la cosiddetta mansione di “palo”, il quale immediatamente immobilizzato, iniziava a gridare al fine di avvisare i suoi complici. A causa di ciò, nonostante gli Operanti intimassero più volte l’alt, i due malfattori sorpresi a caricare sul mezzo il materiale si davano alla fuga riuscendo a far perdere le proprie tracce. I fuggitivi, venivano immediatamente riconosciuti dai poliziotti per Macrillò Silvio nato a Crotone 11.04.1967 e Macrillò Antonio nato a Crotone 16.04.1992, padre e figlio, entrambi residenti a Crotone, atteso che il Macrillò Silvio è un noto pluripregiudicato dedito alla commissione di reati contro il patrimonio e che il Macrillò Antonio si accompagna solitamente al padre. Le ricerche dei malfattori fuggiti si protraevano fino alle ore 02:00, poiché gli stessi, su indicazione del loro difensore dì fiducia, si costituivano presso questi Uffici dove venivano resi edotti dell’indagine in stato di libertà a loro carico per i fatti in parola emersi.