“Una revisione della spesa adottata come in parte dalla Spending Review è necessaria ma il problema principale rimane quello della crescita. Nel decreto troviamo una riduzione delle auto blu, troviamo una riduzione degli affitti,ma sopratutto troviamo l’abolizione di 50 province tra cui la nostra amata Crotone. L’architettura dello Stato non può essere progettata con la calcolatrice in mano, né la sua difesa può essere posta in secondo piano rispetto al mantenimento di intollerabili privilegi della classe politica nazionale – affermano in una nota i Giovani Democratici di Cirò Marina. La decisione del Governo non solo costituisce un ingiustificato attacco alla nostra identità ma solleva anche rilevanti dubbi di costituzionalità. Con questo non vuol dire che ci schieriamo dalla parte degli sprechi o contro il taglio della spesa improduttiva. Non capiamo la riorganizzazione delle provincie in quanto questo atteggiamento di tagliare le province solo in parte ci porta a pensare che sarebbe stato più corretto se si fossero tagliate tutte le province, anche se poteva costituire un ragionamento piu’ o meno condivisibile ma chiaro. Bastava che il presidente fungeva da sindaco della citta’ capoluogo e che gli altri sindaci prendevano parte del consiglio senza cosi spendere un centesimo di indennità. Avremmo preferito piu’ coraggio e una globale riforma delle istituzioni locali” piuttosto che ridurre secondo calcoli fatti da economisti su chi debba gestire il nostro territorio.
Alla luce di ciò riteniamo che in una provincia come quella di Crotone con un deficit-infrastrutturale mai colmato e con un sistema socio economico debole la soppressione dell’ente potrebbe causare gravi disagi ai cittadini. In un contesto politico come il nostro territorio che soffre l’assenza di politiche regionali e territoriali, eliminare un ente di rappresentanza intermedia significherebbe togliere voce ad un intero territorio privandolo di ogni prospettiva di rilancio e di crescita. Abolendo parte delle provincie si crea un sistema amministrativo centralizzato che potrebbe compromettere seriamente la coesione democratica del nostro paese, ridisegnando un assetto istituzionale contrario a quanto previsto dalla nostra Costituzione. Un territorio vasto come quello di Crotone necessita di un ente intermedio per coordinare e realizzare piani di sviluppo territoriale tra i tanti piccoli comuni senza il quale si creerebbe un grave vuoto istituzionale. Per tali motivi è necessario difendere la nostra provincia per non marginalizzare intere comunità ricche di storia, cultura, tradizione e dalle enormi potenzialità”.