Incredibile scoperta dei Carabinieri della Stazione di Santa Severina: i militari hanno denunciato in stato di libertà nella giornata di ieri 13 novembre 2012, G.C. classe ’78, portalettere delle Poste in servizio presso l’ufficio postale di Santa Severina perché durante una perquisizione presso il proprio domicilio è stata rinvenuta una quantità abnorme di corrispondenza mai recapitata. Da diverso tempo il Comandante della Stazione, Maresciallo Capo Cefalo, riceveva le lamentele della popolazione che segnalava nel migliore dei casi ritardi inspiegabili nella ricezione della corrispondenza, ma molto più spesso di non vedersi recapitare da mesi alcuna lettera. È iniziata così una fase di analisi del fenomeno, con acquisizione di informazioni e monitoraggio del sistema di smistamento e consegna della corrispondenza. Tutto sembrava essere in regola, dallo smistamento nell’Ufficio zonale di Rocca di Neto fino a quello di Santa Severina ed Altilia: l’attenzione degli investigatori si è catalizzata quindi sull’ultimo anello della catena di smistamento della posta, ovvero il portalettere del paese. Giovane, nato al nord ma residente a Santa Severina, con qualche piccolo precedente, doveva essere lui presumibilmente il fattore discriminante della questione. I Carabinieri così hanno cominciato ad osservarne gli spostamenti nell’arco della sua giornata lavorativa, attività non particolarmente impegnativa poiché il soggetto, dopo aver prelevato ingenti quantità di posta dall’ufficio di Rocca di Neto, “faceva una tappa” presso la propria casa ove rimaneva per lunghe ore, salvo poi uscirvi senza i plichi postali. Nella giornata di ieri quindi la decisione di effettuare una perquisizione domiciliare alla prime luci dell’alba: alla vista dei militari il portalettere ha subito palesato un nervosismo sintomatico, cercando prima di proibire l’attività di polizia giudiziaria, poi pretendendo la presenza di un legale, garanzia peraltro prevista dal nostro ordinamento legale. Nell’appartamento venivano rinvenuti immediatamente alcuni cestelli brandizzati Poste Italiane, con dentro numerose lettere datate anche da settimane; a quel punto il portalettere ha addotto come scusa una indisposizione di salute che negli ultimi giorni gli avrebbe impedito la regolare consegna delle lettere, credendo di riuscire a cavarsela con il minimo danno. Tuttavia quando i Carabinieri hanno preteso di perquisire anche il box- cantina, a quel punto il portalettere ha compreso che ormai vi era poco da sperare in quando in detta pertinenza dell’abitazione veniva rinvenuta una quantità indescrivibile di corrispondenza accatastata. A questo punto il soggetto ha ammesso le sue colpe, e ha sperato, invano, che tutto finisse li.
Invece il Comandante di Stazione, forte della sua puntuale attività info-operativa, decideva di estendere le operazioni anche presso il garage dell’abitazione materna del soggetto: qui è stato addirittura rinvenuto un carrello da traino stradale stracolmo di posta, oltre ad altri ulteriori scatoloni con dentro la più svariata corrispondenza. Il soggetto, mancando tecnicamente la flagranza di reato, veniva denunciato quindi in stato di libertà per Peculato, Interruzione di pubblico servizio, Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio delle Poste e Sostituzione di persona. Tra i vari pacchi ve ne erano diversi con lettere già aperte, per cui alle citate incriminazioni se ne è aggiunta anche quella di rivelazione di contenuto di corrispondenza. La notizia potrebbe a prima vista sembrare curiosa e provocare un sorriso, ma la realtà è ben diversa: il riferimento è al disagio, anche grave delle centinaia di cittadini che hanno avuto problemi nel pagare bollette, cartelle esattoriali, che hanno ricevuto in ritardo o aspettano ancora importanti comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione. Di particolare rilevanza il caso di una signora che aspettava, invano, il referto medico per una grave patologia riscontrata dalle strutture ospedaliere.
Da segnalare che la direzione delle Poste Italiane ha prestato una importante collaborazione per cercare di avere un quadro della situazione che permetta nel giro di pochi giorni lo smistamento di tutta la posta arretrata: alcuni dipendenti infatti in questi giorni affiancheranno in qualità di ausiliari di polizia giudiziaria, i militari per catalogare le migliaia di lettere da restituire agli aventi diritto. Un lavoro proibitivo, se si pensa al peso complessivo di tutta la corrispondenza rinvenuta : più di due tonnellate. L’operazione ha avuto un esito positivo grazie alla collaborazione degli enti pubblici, il Comune nella persona del Sindaco Dott. Scalfaro, la citata direzione delle Poste, e soprattutto dei cittadini, i quali una volta di più sono invitati ad esporre le problematiche, piccole e grandi che possano essere, alla locale Stazione dei Carabinieri : qui troveranno personale pronto ad ascoltare, consigliare ed eventualmente intervenire per la tutela della comunità.