Da tempo lo andiamo affermando, nel silenzio assoluto e colpevole di tanti: obiettivo di questo governo, tra tagli orizzontali di spese e indiscriminato aumento di ogni genere di tassa e balzello, riportare la Scuola Pubblica Italiana, di ogni ordine e grado, a diventare scuola per ceti sociali agiati e costringere i ragazzi “solo” preparati e volenterosi ad un futuro di precariato “senza infamia e senza lode”! Quanto accaduto col portato del Decreto Legge 29 marzo 2012 n° 68 (art. 18, comma 8) – aumento ad € 140,00 della Tassa Universitaria Regionale, rispetto ai 63,00 € di soli due anni fa, con un aumento che si aggira quindi attorno al 115% – dà un’ulteriore riprova di quello che questo governo stà imponendo all’Italia ed agli Italiani, in completo spregio della tragica e tremenda crisi che attanaglia il popolo e di cui è primo responsabile. Detto decreto si affianca, o precede di poco, norme finanziarie che tendono a ridurre drasticamente i piani di ricerca e formazione, che alcune virtuose Università si ostinano ancora a predisporre ed attuare, mentre i tagli falcidiano anche le borse di studio e la qualità dell’offerta formativa nella scuola pubblica.
Denunciamo inoltre che, ai tagli delle spese ed alla riduzione qualitativa dei servizi, nella nostra Università si aggiunge una situazione di grave ritardi e riduzione nell’assegnazione e liquidazione delle borse di studio, la pressoché assenza di residenzialità universitaria, l’assurdo decentramento delle strutture in quel di Germaneto (almeno quelle di carattere umanistico potevano e dovevano essere allocate nel Centro della Città), la carenza di tante infrastrutture necessarie. Per ultimo ma non ultima in ordine di importanza, le gravi carenze del trasporto pubblico locale, problematica che grava direttamente sulle tasche di studenti ed operatori e che è fonte di continui disservizi, oltre a non farci tuttora scorgere una “luce in fondo al tunnel”, attesa la chiusura al traffico ferroviario della Stazione di Catanzaro (?????), le lungaggini burocratiche sulla messa in opera del “Pendolo” (peraltro già carente nella sua progettazione attuale) e l’inadeguatezza degli orari di alcuni vettori rispetto a quelli delle lezioni. Tutti fattori di spesa di non poco conto vista la crisi economica incombente e lo stato di atavico ritardo che pone problemi ancora maggiori agli studenti calabresi, e catanzaresi in particolare, rispetto ai colleghi del resti d’Italia e d’Europa. Per fare il punto in merito alle suddette problematiche i militanti di Fuan-Caravella dell’UMG si riuniranno nel fine settimana per decidere le azioni da intraprendere per tutelare il Diritto allo Studio degli studenti calabresi e per tracciare le linee guida di un programma di rivendicazioni utili a contrastare l’azione distruttiva e deleteria di questo governo antipopolare.
Coordinamento FUAN-Caravella dell’Università “Magna Grecia”