Sabato scorso presso la Sala Congressi del Centro Culturale e di Spiritualità “A. Rosmini” di Capo Rizzuto si è tenuto il ritiro spirituale di tutte le Misericordie del crotonese. A partecipare circa 200 tra volontari ed operatori provenienti oltre che da Isola di Capo Rizzuto, da Crotone, Cutro, Strongoli, Rocca di neto, Cirò Marina e Papanice. Don Edoardo coordinatore zonale e correttore spirituale ha portato ai presenti i saluti del Vicepresidente nazionale delle Misericordie e Governatore di quella di Isola di Capo Rizzuto, Leonardo Sacco, impegnato a Mormanno e a Rotonda, centri del Pollino colpiti dal terremoto dove da giorni i volontari della Protezione Civile delle Misericordie della Calabria e della Basilicata sono impegnati nelle operazioni di soccorso. Il raduno è stato anche occasione per chiarire il ruolo delle Misericordie nella società. La Misericordia di Dio consiste non solo nel dare da mangiare agli uomini o a soccorrere l’uomo, serve a salvare l’umanità nella sua interezza soprattutto attraverso la manifestazione del gesto materiale che deve essere capace di trasmettere il perdono, la riconciliazione, la speranza, l’abbandono nella Provvidenza, il rendere grazie in ogni circostanza, la Misericordia del Padre resa visibile in Cristo e per mezzo di Cristo. Ma quali sono queste opere di Misericordia? Le opere di Misericordia -tutti gli iscritti alla Misericordia le conoscono bene e ne sono portatori- sono 14, le prime sette materiali: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti, e le altre sette spirituali: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare dio per i vivi e per i morti. Don Edoardo, ha puntualizzato che la Misericordia non può essere considerata come una semplice associazione ma come una comunità di persone molto più simile alla famiglia e che ha uno stile di vita ben preciso che dovrebbe coincidere con quello che caratterizzava le prime società cristiane. I cristiani ascoltavano con assiduità gli insegnamenti degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano all’eucaristia e pregavano insieme, addirittura vendevano le proprie proprietà per distribuirne gli utili secondo le necessità di ciascuno (atti, 2,42). Il ritiro zonale è servito anche a fare il punto per nuove idee e nuove proposte programmatiche per l’anno della fede e sottolineare l’importanza di testimoniare la propria fede in “modo operativo” e non solo “celebrativo”. Le proposte sono giunte da tutti i governatori. Il Governatore della Misericordia di Papanice Salvatore Borrelli, ha suggerito l’organizzazione di un convegno a livello provinciale con il coinvolgimento del Vescovo e della Confederazione nazionale, anche per rafforzare, in questo anno della fede, il dialogo tra le Misericordie e la Chiesa.
I Governatori della Misericordia di Crotone, Luigina La Rosa, di Strongoli, Giuseppe Salerno, di Cirò Marina Rosario Gangale si sono trovati concordi nel rafforzare l’aspetto formativo. Il mondo del volontariato in questi anni è cambiato molto; oggi i volontari delle Confraternite si confrontano in maniera sempre più diretta e responsabile con le utenze più varie e questo necessita di una formazione specifica, certificata, in ogni settore, dal sanitario, alla protezione civile, all’assistenza ad anziani e ammalati. Parallelamente alla formazione interna, hanno sottolineano i governatori, ci sarebbe anche la necessità di coinvolgere, attraverso esercitazioni pubbliche nuove persone facendo conoscere loro il movimento delle Misericordie e tutto ciò che fa. E’ l’idea non solo del Governatore della Misericordia di Rocca di Neto Adriano Ruggiero, che ha detto: contrariamente a un pensiero diffuso ancora in molti paesi, le attività delle Misericordie non sono solo catechesi e partecipazione a processioni ma anche della Governatrice della Misericordia di Cutro, Rita Maria Grande. È importante attirare continuamente la curiosità di nuove persone, anche per affrontare il problema dell’invecchiamento dei volontari e promuovere un riciclo di risorse, ha spiegato. Franco Maiolo, Vice Governatore della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, ha illustrato come, in questo anno così particolare, l’associazione è stata coinvolta ad un progetto promosso dalla Parrocchia che vede tutti i gruppi parrocchiali impegnati insieme in un’attività itinerante di evangelizzazione nei quartieri del paese. È intervenuto anche il Direttore della Misericordia di Isola, Pasquale Ribecco, il quale riprendendo le osservazioni di altri governatori ha sottolineato l’urgenza della formazione dei volontari, premessa fondamentale per un volontariato strutturato, organizzato, in grado di dare risposte ai vuoti legislativi a favore dei più deboli. Don Edoardo, tirando le somme, ha invitato tutte le Misericordie a rinnovare, in questo anno della fede, la dimensione di fratellanza in tutto il coordinamento e la conferenza regionale, mettendo da parte le pretese, le invidie ed ha invitato i gruppi ad avviare un processo di formazione che porti alla vestizione di nuovi confratelli, e a creare un consiglio zonale che organizzi, proponga e renda esecutive le idee e le iniziative condivise.