Il quattro novembre alcuni Italiani sono convenuti presso il mausoleo dell’ex campo di concentramento di Stöcken per ricordare le vittime dell’olocausto. Tra i presenti, oltre ai membri del circolo di Garbsen e quelli di Wunstorf, c’erano anche il Sindaco della città Alexander Heur . Per le rappresentanze italiane,Laura Todescato in rappresentanza del Consolato Generale ed il Presidente del Comites di Hannover Dott. Giuseppe Scigliano e Don Gianni Paganini della Missione Cattolica Italiana di Hannover che ha raccolto i presenti in preghiera ed ha ricordato i caduti con parole toccanti. La Sig.ra Todescato ha portato il saluto del Console Generale Ceprini impegnato a depositare una Corona di fiori ad Amburgo ed ha ricordato i caduti con un breve discorso. Il sindaco della città di Garbsen ha messo in evidenza quanto successo in quel luogo negli anni quaranta. Il Presidente del Comites ha quindi preso la parola ed ha ricordato il sangue versato, le torture e le nefandezze del nazismo ma anche quanto accade oggi in altre parti del mondo dove la democrazia e costretta ad inchinarsi ai soprusi ed alla violenza.
Ha chiuso il suo discorso con le parole del Delai Lama: ” Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente, nè il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto”. Ha chiuso i discorsi il Presidente del circolo di Garbes Giuliano Micheli che è stato ed è tuttora l’organizzatore di tale evento. Un tricolore italiano, tanta tristezza negli occhi e nei cuori dei presenti, una corona offerta dal Consolato Generale di Hannover, depositata da un gruppo commosso e silenzioso sotto due nodi di ferro giganti, davano al tramonto un senso di quiete. Dopo la cerimonia quasi tutti si sono recati nella sede del circolo, dove ad attenderli c’erano caffè, dolci e caldarroste.