E’ stata molto probabilmente la prontezza di reazione della figlia a scongiurare l’ennesimo tentativo di furto ai danni di due pensionati, nella cui abitazione, in pieno centro storico, si erano lestamente intrufolate due giovani ragazze straniere, mentre una terza era in strada ad attenderle o magari a fare da palo. Il fatto, per il quale è stata sporta denuncia presso la locale stazione dei carabinieri, ha avuto luogo, nel giro di pochi minuti, attorno alle 16,00 di giovedì scorso, 25 ottobre, in Via Verdi, una stradina che costeggia il castello e che, laddove un tempo ergeva il ponte levatoio, i crucolesi hanno sempre denominato, appunto, “suttu ‘u pontu” (nella foto). Una cinquantina di metri dall’ingresso del palazzo municipale e poco distante dalla Chiesa SS. Pietro e Paolo e dalla centralissima Piazza Di Bartolo: i coniugi Romeo, lui 90anni, pensionato che proprio qui, proveniente dalla provincia di Reggio Calabria, ha svolto quasi tutta la sua carriera nella Polizia Municipale, lei 88, pensionata, vivono in questa casa arroccata ai piedi dei ruderi dell’antico castello normanno, accuditi da sempre dalla figlia Gianna, 62 anni, ex ragioniera, pensionata, già assessore comunale durante una delle due amministrazioni Forciniti. E’ lei a raccontarci telefonicamente l’accaduto: “Poco prima delle 16,00 mio padre si era affacciato sull’ingresso di casa per prendere un po’ d’aria; ad un certo punto gli si avvicinano due ragazze, di età tra i 18 ed i 20 anni, presentandosi come lavoratrici domestiche in cerca di lavoro. Io, che ero al piano superiore, sentendo parlare queste voci femminili scendo e raggiungo l’ingresso di casa. Contemporaneamente le due ragazze, che parlavano un italiano quasi perfetto ma avevano tratti somatici tipicamente marocchine, riescono ad entrare in casa ed a chiudersi alle spalle la porta d’ingresso.
Comincio a dialogare con loro, noto che una delle due ha il pancione e gli chiedo se fosse incinta, ottenendo una risposta affermativa. Ma cominciano alla mia presenza cominciano ad agitarsi ed anche io a questo punto intuisco i loro propositi e cerco di spingerle indietro; sentendosi scoperte iniziano a gridare, probabilmente anche per avvisare la terza complice che attendeva fuori e quindi riescono a scappare dileguandosi, ognuna per conto suo, nei vicoletti adiacenti.” Qualcuno, dalla vicina piazza dove c’è l’unico bar aperto, sente le grida di richiesta di aiuto della signora Gianna ed il primo a portarsi sul posto è il signor Cataldo Vulcano, già ausiliario di Polizia Municipale, che avverte telefonicamente dell’accaduto i Carabinieri della stazione di Torretta. Intanto, secondo quanto riferito nell’immediatezza del fatto da alcuni ragazzi, le tre donne sarebbero fuggite a bordo di una Punto bianca sulla provinciale SP1 che dalla statale 106, nell’abitato sud della frazione, porta nel capoluogo, non c’è stato modo di bloccarle o di intercettarle. Verso le 17,00 è giunta a casa della famiglia Romeo la pattuglia dei militari dell’Arma in servizio a Torretta per i rilevi del caso. “A Crucoli non c’è controllo”, è stato l’amaro sfogo di un abitante del posto, mentre ci racconta che anche la moglie aveva subito un analogo episodio qualche mese fa, “ci vorrebbe la presenza maggiore e costante delle forze dell’ordine, perché qui, soprattutto gli anziani che vivono da soli, sono praticamente alla mercé di malintenzionati che il più delle volte arrivano da fuori.” “Credo che il territorio sia già sottoposto alla sorveglianza delle forze dell’ordine – ci ha detto il Sindaco Antonio Sicilia – anche se non è mai abbastanza. Comunque, noi come amministrazione comunale, a breve rafforzeremo il corpo di polizia municipale, per il quale abbiamo già espletato il concorso per tre agenti ed aspettiamo solo le relative assunzioni.”