Nella mattinata odierna i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, nei confronti di C.M.R. e B.B. per il reato di peculato in concorso. L’attività investigativa è iniziata in data 13 settembre 2012, a seguito della constatazione di un ammanco sui fondi pubblici da parte dell’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, fatto immediatamente denunciato alle Autorità Competenti. La complessa attività d’indagine ha permesso alle Fiamme Gialle di appurare che i fermati, attraverso vari artifici, si sono indebitamente appropriati di euro 1.300.000 circa. Il dipendente dell’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, C.M.R., in concorso con altri 3 indagati, nel periodo da agosto 2009 a novembre 2011 ha emesso, numerosi mandati di pagamento per false prestazioni di servizio a nome di prossimi congiunti, inducendo in errore la propria Amministrazione di appartenenza che, in più riprese, liquidava somme per un valore totale di circa 1,3 milioni di euro.
La locale A.G., avendo fondato motivo di ritenere che vi sia in atto un’attività diretta ad occultare i proventi dell’attività illecita nonché pericolo di fuga, concordando pienamente con l’assunto investigativo dei militari della Guardia di Finanza, ha emesso misure cautelari di tipo personale nei confronti di due degli indagati e disposto perquisizioni e sequestri di documentazione anche presso gli uffici dell’Ente Pubblico. L’attività ispettiva sinora posta in essere ha permesso di individuare la tecnica utilizzata dagli indagati per appropriarsi delle provvidenze pubbliche e per più capillari ed approfonditi riscontri è stata richiesta la collaborazione del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria – Gruppo di Reggio Calabria.