Lo afferma il presidente dell’organismo internazionale di conciliazione & arbitrato dell’ANPAR – dott. Giovanni Pecoraro.
“Sono anni che ci battiamo affinche’ la mediazione familiare, sia recepita come metodo alternativo alle controversie che accadono all’interno della famiglia”.
“La funzione della mediazione familiare “obbligatoria” – continua Pecoraro – deve essere quella di tutelare extragiudizialmente i rapporti familiari tenendo in considerazione prevalentemente il diritto superiore dei minori, cercando di rendere sanabile per quanto possibile l’odio fra i coniugi”.
“La mediazione familiare “obbligatoria” – attualmente facoltativa ai sensi dell’art. 2 del citato decreto – deve avere come obiettivo quello di aiutare le parti a riorganizzare in prima persona la futura vita familiare nel pieno rispetto della legge e del superiore interesse dei figli e deve servire a mantenere rapporti equilibrati fra di loro”. Se i genitori del bambino conteso, invece, di risolvere la loro controversia giudizialmente con un processo il cui esito finale è stata una decisione sul chi ha avuto torto e chi ragione, fossero stati obbligati prima a tentare la mediazione civile, sarebbero certamente state poste in condizione di dialogare e decidere in maniera responsabile accordi idonei a salvaguardare l’interesse superiore del figlio, il tutto sarebbe avvenuto attraverso l’aiuto di un mediatore specializzato, terzo neutrale ed imparziale, Una cosa è certa: con la mediazione n! on sarebbe successo quello che è accaduto”.