L’operazione ha avuto come oggetto la verifica del corretto uso ed allaccio di energia elettrica nel Comune e nelle frazioni attigue. L’attività di verifica è stata svolta congiuntamente con personale specializzato dell’ENEL e ha riguardato alcuni caseggiati popolari e di proprietà privata del paese. In pieno centro, in via Marconi , i militari hanno effettuato un controllo al civico nr.8 , ove da subito è risultato esserci un situazione anomale. In pratica in un appartamento vi erano delle derivate che spalmavano il consumo di corrente su altri appartamenti del condominio, concretizzando così il furto di energia elettrica. Il modo ingegnoso con cui i dimoranti di fatto rubavano l’energia è stata di chiara intuizione da parte dei militari, i quali , diretti dal nuovo Comandante di Stazione Maresciallo Pasquale Logallo, hanno in ogni modo chiesto un’ulteriore attività peritale da parte dei tecnici che ha confermato la purtroppo frequente attività di esclusione dei contatori domestici con parallelo allaccio abusivo alla rete pubblica.
I due arrestati sono Manfreda Vincenzo, cl..1976, noto per i precedenti penali per droga anche in relazione alla Operazione Vicolo Stretto condotta da questo Comando, e la moglie Vasileva Ralitsa Ivanova, classe 1979, anche lei con precedenti per la stessa tipologia di reato : gli stessi hanno addotto delle blande giustificazioni a quanto contestato nelle immediatezze, dichiarando di aver compiuto qualcosa di non particolarmente grave; come noto invece, per il nostro ordinamento penale il furto di energia elettrica è assimilato al furto di una cosa mobile. I due , dichiarati in arresto in flagranza di reato ed in concorso, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria crotonese sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo previsto presumibilmente per domani. L’attività di polizia giudiziaria della Stazione di Mesoraca , come quella effettuata dieci giorni fa dai colleghi di Santa Severina rientra nell’ambito di un apposito servizio disposto dalla Compagnia di Petilia Policastro su tutti i nove comuni dell’Alto Marchesato di propria giurisdizione, volto a reprimere tale condotta illecita che talvolta viene a ledere interessi di privati ma molto più spesso causa perdite economiche non trascurabili all’erario pubblico.