C’erano proprio tutti in largo Skanderberg: l’intera comunità carfizzota, sindaci, autorità politiche, civili e militari, la banda musicale. Così Carfizzi ha voluto festeggiare il suo concittadino Carmine Abate, vincitore, lo scorso settembre del prestigioso Premio Campiello con il romanzo ‘La collina del vento’ (Mondadori editori). “Bentornato a Carfizzi con il Premio Campiello”, così un’emozionato sindaco di Carfizzi, Carmine Maio, ha salutato, Carmine Abate. “Oggi sei il simbolo non solo di Carfizzi ma dell’Italia intera, rappresenti il riscatto del nuovo Mezzogiorno. Rappresenti la Calabria migliore, un modello per le nuove generazioni”. Per l’assessore regionale alla cultura, Mario Caligiuri è attorno alle eccellenze, “Carmine Abate è una di queste”, che bisogna “ricostituire il tessuto sociale della nostra regione. Dobbiamo trasformare, la Calabria da terra di problemi a terra di speranza”. «La vittoria al Campiello non è solo la vittoria di un calabrese, ma è la vittoria di un calabrese che parla di Calabria, che ama questa terra”, ha detto il presidente del
Consiglio regionale, Franco Talarico; “Attraverso la cultura, ha aggiunto il presidente, si può stravolgere questa regione. L’esempio, di Abate, deve essere seguito da molti giovani calabresi”. Agli elogi dei rappresentati regionali, si sono aggiunti quelli del presidente del Consiglio provinciale, Benedetto Proto. “Quando salivo dal Palacco verso la piazza, volevo tornare indietro per l’emozione, non immaginavo che ad accogliermi ci fosse tutto il paese e tanta gente da tutta la Calabria. Vi ringrazio di cuore per questa accoglienza”, ha affermato lo scrittore, aprendo il suo intervento. “Quando dicono che il premio campiello è stato vinto dal paese, dalla Calabria è vero, per un motivo semplice: ho scritto un romanzo ambientato a Carfizzi. Condivido con tutti voi, questo premio”. All’appuntamento, non è voluto mancare il Prefetto di Crotone, Vincenzo Panìco, “Volevo stringere la mano a Carmine Abate, nella sua terra, tra la sua gente”, ha dichiarato. “Volevo essere presente per tributargli il giusto riconoscimento ad un figlio che ha onorato questa terra, che ha raggiunto i vertici della letteratura. ‘La collina del vento’, rappresenta i valori veri della tradizione”. A conclusione della serata, i consiglieri comunali di Carfizzi, hanno consegnato ad Abate, una targa ricordo (realizzata
dall’orafo Domenico Viviani) ed una grande torta del peso di 50 chili, con sovrimpressa la sua foto e la copertina del libro. Altre due targhe sono state donate una da Teresa Liguori, vice presidente nazionale di Italia Nostra, l’altra dall’orafo crotonese, Michele Affidato. Presenti alla manifestazione, il parlamentare, Nicodemo Oliverio, la presidente del tribunale di Crotone, Marisa Mingrone, i consiglieri regionali, Ciccio Sulla e Alfonso Dattolo, il capitano dei Carabinieri del comando di Cirò Marina, Fabio Falco, il maresciallo della stazione di San Nicola dell’Alto, Franco Lena, l’appuntato Antonio Summa ed i carabinieri scelti Michele Bompignano e Giuseppe Bruno, il capo ufficio del comando provinciale della Guardia di finanza, Antonio De Biasi, il segretario provinciale della Cgil Raffaele Falbo, Donatella Romeo della Camera di Commercio, Nicodemo Podella della Coldiretti, i sindaci di San Nicola dell’Alto, Franco Scarpelli, di Melissa, Gino Murgi, di Santa Severina, Diodato Scalfaro, di Caccuri, Marianna Caligiuri, di Crucoli, Antonio Sicilia, di Cirò Marina, Roberto Siciliani, di Umbriatico, Pasquale Abenante, di Cutro, Salvatore Migale, di Casabona, Natale Carvello, l’assessore alla cultura del comune di Crotone, Piero Cotronei, il vice sindaco di Verzino, Francesco Chiarello, la consigliera provinciale, Mariella Maio, dirigenti scolastici, il musicista Cataldo Perri. Insomma, giovedì scorso, a Carfizzi, la Calabria intera ha reso il giusto omaggio ad grande calabrese; ad un grande della letteratura italiana.