Ascoli (3-5-2): Guarna, Faisca, Ricci, Giallombardo, Peccarisi, Russo, Loviso, Scalise, Morosini, Soncin, Feczesin. All. Silva
Crotone (4-3-2-1): Concetti, Correia, Vinetot, Abruzzese, Mazzotta, Eramo, Pettinari, Galardo, Gabionetta, Calil, De Giorgio. All. Drago
Arbitro: Michal Fabbri (Ravenna). Coll. Gava e Valeriani
Quarto giudice: Ripa
“Non c’è alcuna necessità di cambiare il modulo di gioco. Il Crotone per quanto ha fatto nelle prime sette partite meritava un’altra posizione di classifica se alcuni risultati negativi non fossero scaturite da singoli episodi. Non amo in maniera spasmodica il possesso palla, ma la concretezza e la conclusione a rete. Sento la responsabilità dell’attuale momento negativo. L’essere passati quasi sempre in svantaggio ci ha penalizzati nella mentalità delle giocate. Contro l’Ascoli tutto l’organico è disponibile”. Massimo Drago. Adesso, però. la classifica impone al tecnico Drago ed ai suoi uomini la conquista del primo successo esterno. Trovarsi in piena zona play-out dopo quattro sconfitte, un pareggio e due sole vittorie interne non rappresenta ancora un motivo di preoccupazione ma impone agli addetti ai lavori un’attenta riflessione sul comportamento del Crotone formato trasferta per interrompere le sconfitte. Non tutto è da buttare dalla torre, le note positive a favore dei rossoblù lontano dal proprio terreno non mancano ma si accompagnano alla solita distrazione difensiva e all’imprecisione in attacco che rappresentano il motivo delle sconfitte. In certi casi essere meno belli ma più concreti nel liberare la propria area di rigore non guasta, se il fine è uscire dal campo con qualche punto in più. Contro il Livorno, la passata giornata, sono stati regalati tre punti in seguito ad un mancato disimpegno difensivo dell’attaccante Torromino. Inutile ruotare attorno al problema, in certi casi alcune posizioni in campo si rivelano penalizzanti. Contro l’Ascoli, indipendentemente dal valore che gli avversari esprimono in partita e dal posto che occupano in classifica, mister Drago ed i suoi sono “condannati” a dover conquistare un risultato positivo.
La quarta sconfitta in trasferta, quinta dall’inizio del campionato, aprirebbe obbligatoriamente un tipo di discorso che potrebbe chiamare in causa la società per un’attenta riflessione sul rendimento della squadra. Gli uomini più accreditati per un cambio di rotta dovrebbero essere gli stessi nove/undicesimi sconfitti dal Livorno. Le novità a centrocampo ed in attacco. Pettinari, assente contro il Livorno, fin dall’inizio al posto di Maiello non ancora al meglio della forma. Il centrocampista è un elemento importante per lo scacchiere di Drago se in ottime condizioni tecniche/fisiche. De Giorgio, pure lui assente la passata partita, in sostituzione di Ciano che, partito bene ad inizio stagione, sta accusando alcuni passaggi a vuoto nelle ultime giornate. Il quartetto difensivo da destra a sinistra non dovrebbe subire variazioni: Correia a destra, Vinetot e Abruzzese difensori centrali, Mazzotta esterno sinistro. Alle spalle dei quattro Concetti difensore della porta. Nessuna alternativa ai brasiliani Gabionetta e Calil. Il primo verrebbe impiegato da esterno ma con il compito di convergere anche al centro e puntare la porta avversaria. Calil ancora punta più avanzata. I “problemi” di mister Silva riguardano l’indisponibilità del difensore Prestia (distorsione alla caviglia) e l’incognita dell’attaccante Zaza che, stando alle ultime notizie, potrebbe essere della partita. Sicuro al centro del campo con il compito di dettare i tempi delle giocate l’ex rossoblù Massimo Loviso ceduto all’Ascoli sul finire dell’ultimo calciomercato in cambio dell’attaccante Falconieri.