Storie di donne, di mare e di luna, unite dal doppio filo della memoria e dal grande tema del lavoro. Queste storie, di una Calabria affascinante ma poco nota, la scrittrice Assunta Scorpiniti ha portato con successo, nei giorni scorsi, in Germania, in un applaudito reading letterario della sua ultima opera, “Sulle onde della luna. Donne di mare, storie di pesca”, pubblicato da Ferrari Editore con prefazione di Pasquino Crupi. Già presentato in marzo presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, il volume nasce dall’ascolto di tante “voci del mare” raccolte dall’autrice cariatese, portando alla luce un tempo, un mondo e un’identità mediterranea comune a tante società analoghe, fondate sul lavoro quotidiano e su un profondo rapporto con il mare. Per Assunta Scorpiniti è stato un ritorno in Germania, dov’era molto attesa, avendo a lungo studiato l’emigrazione calabrese in terra tedesca e stabilito strette relazioni con le comunità italiane, cui ha dedicato diverse opere. A invitarla sono stati l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda e la città di Waiblingen, dov’è stata la protagonista della serata italiana promossa nell’ambito delle Interkulturelle Wochen, l’evento regionale di dialogo interculturale, che a Waiblingen, dove il libro è stato presentato, celebra la presenza di 38 nazionalità fra cui moltissimi italiani. Nella storica Kameralmtskeller, sita nel cuore antico della città tedesca, sono, infatti, confluiti italiani di Puglia, Sicilia, Campania e calabresi che con emozione hanno ascoltato le storie interpretate dalla scrittrice e giornalista, impegnata a contribuire al riconoscimento della storia collettiva con opere che raccontano la fatica della gente di mare, dei lavoratori della terra, dei migranti e di donne invisibili e straordinarie che hanno contribuito al progresso sociale; l’intento, ha detto, è di “portare avanti una Calabria sconosciuta e nobile, spesso offuscata da quella insanguinata e minoritaria della ‘ndrangheta contro cui, però, non bisogna abbassare la guardia”.
L’autrice calabrese è stata accolta con calore dal primo cittadino di Waiblingen, Andreas Hesky; durante l’evento, coordinato dal calabrese Alfonso Fazio, consigliere comunale e provinciale a Waiblingen, il primo cittadino ha rilevato il lavoro “storico” da lei svolto “elaborando l’identità calabrese e restituendola con un’opera letteraria che dona a tutti molte emozioni”, chiedendole, poi, di apporre la firma sul “libro degli ospiti illustri” della città. A presentare l’autrice è stata, invece, Adriana Cuffaro, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, che l’ha definita “ambasciatrice della cultura calabrese”. Tra i presenti, il responsabile dei progetti interculturali Markus Raible, il dr. Friedbert Breuninger e i soci dell’Associazione “Dante Alighieri” di Stoccarda, la prof.ssa Simona Puleio dell’università di Stoccarda, lo scrittore e referente della Missione Cattolica Italiana di Waiblingen Thomas Raiser; l’artista Mario Scandale , che ha curato i momenti musicali. C’erano inoltre, con i loro soci, i presidenti di vari club italiani: Giovanni Calabrò per gli “Azzurri di Fellbach”; Pietro Marino per i “Calabresi di Bühl Baden”; Aldo Massimo per il “Club Calabria” di Fellbach; Franco Santoro per il Centro Italiano di Fellbach.