Continua l’attività di prevenzione, da parte della Capitaneria di porto, dei danni causati all’ecosistema marino dalla pesca illegale del novellame. Militari del Compartimento marittimo di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, nei giorni scorsi, hanno effettuato alle prime luci dell’alba mirate ripetute ricognizioni del litorale del Compartimento e mirati appostamenti sulla spiaggia di Rossano. Hanno così notato, in più giorni, in località S. Irene, alcune persone che, vicino delle barche appena giunte sull’arenile, erano intente a salpare da terra attrezzi da pesca non consentiti ovvero reti di tipo sciabica con sacco cieco. Gli uomini della Guardia costiera appostati hanno atteso che i pescatori concludessero le attività di pesca per poi far scattare il sequestro, in diversi momenti, di oltre 60 chili di novellame di varie specie tra cui triglie, vope, sarde, alici, cefali, polpi. Sottoposte a sequestro anche le reti da pesca di tipo sciabica con sacco cieco, della lunghezza di circa 70 metri complessivi, attrezzi per la pesca non consentiti con i quali era stato catturato il giovane pesce. Sei pescatori sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Rossano per la violazione della normativa nazionale e comunitaria in materia di pesca, ovvero del Decreto legislativo n. 4/2012 e del Regolamento (CE) 1967/2006. Agli stessi sono stati elevati anche sei verbali di contravvenzione per varie violazioni amministrative commesse per un importo complessivo di Euro 24.000.
Il novellame pescato, dichiarato dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, intervenuti su richiesta della Capitaneria di porto, idoneo al consumo umano e di assoluta freschezza, con il nulla-osta del Procuratore della Repubblica di turno è stato quindi devoluto in beneficenza alla mensa della Caritas diocesana. L’indiscriminato sfruttamento del novellame è da tempo vietato dalla normativa comunitaria ed i controlli, intensificati durante il periodo di fermo biologico, continueranno nei prossimi giorni ricordando che, oltre alla pesca ed alla commercializzazione, del novellame è vietata anche la sola detenzione. L’attività di vigilanza, da parte dei militari della Guardia costiera, agli ordini del Comandante della Capitaneria di proto, Antonio D’Amore, lungo il litorale dello Ionio cosentino, è finalizzata alla salvaguardia delle risorse ittiche ed a tutela dell’ecosistema marino; con la pesca con attrezzi non consentiti si rischia, infatti, di catturare anche organismi protetti, quali posidonia e specie bentoniche.