In relazione all’annunciata volontà di sopprimere a Crotone la motovedetta CC 805 dei Carabinieri il presidente della Provincia, Stano Zurlo, ha scritto al Ministero della Difesa, al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, al Comando Legione Carabinieri Calabria, al Comando provinciale dell’Arma ed al Prefetto di Crotone. Di seguito il testo della missiva. “Come riportato da diverse testate giornalistiche locali e confermato ufficialmente, il Reparto Navale in questione rientrerà nei tagli previsti dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri al fine di ridurre la spesa. Tale previsione allo stato attuale è al vaglio del Ministero della Difesa che a breve dovrà pronunciarsi circa l’eventuale soppressione. Il territorio della Provincia di Crotone, in buona parte proiettato sul mare, necessita da sempre di una adeguata e crescente presenza istituzionale relativamente ai controlli, finalizzata alla tutela degli interessi economici e produttivi che hanno ad oggetto proprio il mare. Infatti con realtà ed attività come l’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto” (la II^ in Europa per estensione), le attività di pesca professionale e la relativa marineria peschereccia, gli insediamenti turistici lungo tutta la costa, l’attività estrattiva di idrocarburi dell’Eni, le attività commerciali portuali (con i progetti di ampliamento e potenziamento del porto), ci si rende conto chiaramente che il mare rappresenta un importante volano per lo sviluppo serio e duraturo di questo territorio. Per tale motivo, sin dai primi anni ’70, il Reparto in questione ha ricoperto un ruolo di primaria importanza all’interno dell’organizzazione navale dell’Arma dei Carabinieri, venendo privilegiato rispetto ad altri proprio per la particolarità delle sue attività che si svolgono in molteplici settori, e quindi considerato fiore all’occhiello dell’Arma locale. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, intensificandosi il fenomeno dell’immigrazione clandestina con partenza da porti greci e medio-orientali, il Reparto ha visto ulteriormente ampliarsi i compiti d’istituto; già da diversi anni, infatti, la Motovedetta di Crotone risulta inserita in un programma di contrasto al fenomeno di portata regionale, che coinvolge le forze di polizia di tutta la fascia ionica calabrese, coordinato a livello centrale dalla Prefettura di Catanzaro (la Motovedetta dei Carabinieri di Crotone è l’unica inserita in detto piano in quanto l’unica presente sul versante ionico calabrese).
La collocazione di Crotone situa la città ed il suo porto in una posizione strategica nelle attività commerciali che si svolgono nell’area ionica e non solo; dopo l’attuazione del piano di razionalizzazione e di soppressione del sito navale, da Taranto sino ad arrivare in Sicilia, l’Arma dei Carabinieri non sarà quindi più operante per ciò che riguarda la vigilanza marittima su questo versante e Crotone perderà il ruolo primario di riferimento nel delicato settore della polizia marittima. Di fatto, con il piano di razionalizzazione posto in essere, nonostante le peculiarità del territorio e delle connesse esigenze, sono state privilegiate altre realtà di mare, sicuramente più rappresentative ma certamente di minore spessore “strategico-marittimo”. Quindi, in questo particolare momento storico, il territorio, già interessato da una forte pressione criminale, oltre a rischiare un impoverimento istituzionale dovuto all’annunciato riordino delle province italiane che porterebbe alla sparizione di importanti presidi statali (Prefettura, Questura, Comando Provinciale Carabinieri e Guardia di Finanza, etc), vedrà il venir meno di un Reparto che si è sempre distinto per l’elevata professionalità, per l’alto numero dei servizi di controllo effettuati, nonché per lo svolgimento di attività di ordine pubblico, di assistenza a manifestazioni sportive e religiose locali e non, di operazioni di polizia giudiziaria volte al contrasto della pesca illegale (pesca illegale del novellame, di specie ittiche protette) all’interno dell’Area Marina Protetta e sui restanti tratti di costa provinciali e non, oltre ad interventi mirati a tutela della salute e della sicurezza alimentare lungo la filiera ittica locale, attività che hanno portato nel tempo ad un alto numero di sequestri di attrezzi da pesca e pescato. Altresì, solamente negli ultimi 3 anni, il Reparto ha preso parte ad operazioni di rintraccio e soccorso in mare e a terra di oltre 1500 cittadini clandestini extracomunitari, considerando che sul territorio è presente il C.A.R.A. (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) che è il più grande d’Europa, portando al sequestro di diversi natanti ed in alcuni casi all’arresto di alcuni scafisti. Per quanto su esposto, si chiede alle SS.VV.II. di voler esaminare con grande attenzione la problematica di cui sopra, al fine di evitare lo svuotamento delle competenze fondamentale per la sicurezza pubblica che la Benemerita Arma dei Carabinieri assicura quotidianamente sul territorio”.