In una chiesa ortodossa di Berat in Albania, da notizie riferite al ricercatore, Salvatore Costa da Don Pasquale Aceto e da suor Caterina Lievore b.ta S.Francesco c/o Parrocchia Sacro Cuore di Crotone, recatisi in missione nella stessa Albania, e riferiteci dallo lo stesso Costa, si trova un disegno il cui simbolo pare risalga alla chiesa più antica del X sec. dopo Cristo. All’interno di questa cattedrale sono stati ritrovati addirittura due codici antichi miniati: uno del VI secolo, “Codex Purpureus Beratinus”, e l’altro del IX secolo. Suor Caterina riferisce che il disegno è stato associato dalla guida a uno studio riguardante la misura del tempo e la sua riforma. Il mosaico è caratterizzato da una geometria molto chiara: un esagono centrale, due triangoli che richiamano il disegno della stella di David o due triangoli capovolti, una figura geometrica a dodici lati. Il tutto è orientato secondo i punti cardinali e nel rosone esterno sono presenti trenta triangoli. Il disegno, forse, aggiunge Salvatore Costa, potrebbe essere l’elemento primigenio della cultura che ha favorito la realizzazione della pavimentazione nel castello di Cirò e, continua nella sua disamina, aggiunge che “non bisogna dimenticare che vicino a Cirò sono presenti paesi con popolazione di origine albanese e ai piedi della cittadina di Cirò stanziava una delle più importanti comunità ebraiche.
Da queste riflessioni, Costa, pensa “alla probabile diffusione d’informazioni speciali e alla possibilità che le stesse e queste scuole abbiano potuto influire sulla formazione di illustri personaggi che si sono formati a Cirò e che l’ hanno reso grande. Suor Caterina si sta attivando per mettermi in contatto con la guida che le ha spiegato il disegno, il quale, secondo detta guida, è da collegarsi al tempo ed alla sua riforma”. E’ a tutti gli appassionati e studiosi di Lilio nota la polemica che è stata innescata dopo la presentazione del suo libro sulla rosa dei venti presente nel castello di Cirò, frutto di una diversa scuola di pensiero e studi. Ma un primo risultato ci sembra sia stato raggiunto, sempre più si parla di Lilio, della sua figura e della sua cultura dei suoi studi che ci auguriamo servano ad affermare, qualora ce ne fosse bisogno, la grandezza del nostro filosofo e matematico di Cirò, che tanto lustro porta alla nostra terra. Costa, infine ci riferisce, che nei prossimi mesi, preso contatto con la guida, approfondirà la notizia.
COMPLIMENTI all’Arch. Costa per il notevole contributo che apporta alla cultura.
Un appello ai notai destinate qualche “soldo” a queste ricerche, sarebbe una bella iniziativa . . . !