La manifestazione, ideata e promossa dall’associazione “La Piazza”, ha animato il centro storico di Cleto con tre serate che hanno visto la partecipazione di un pubblico molto caloroso. Il Cletofestival si impone come una manifestazione capace di coniugare cultura, turismo e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico di Cleto. Infatti sono state numerosissime le persone che hanno fatto visita allo splendido borgo della costa tirrenica cosentina. Un evento quindi che è riuscito ad attrarre l’attenzione di giornali e media come evento capace di produrre cultura, diventando da subito uno degli appuntamenti culturali estivi di maggiore rilevanza di tutta la costa tirrenica. Un pubblico gremito ha riempito le viuzze dell’antico borgo dove si sono svolti i numerosi spettacoli di teatro, musica, artisti di strada, incontri, offrendo al pubblico accorso uno spettacolo suggestivo sia per i residenti (che hanno visto in queste serate rinascere un borgo vittima ormai da qualche anno della morsa dello spopolamento, come tanti piccoli centri minori della nostra Regione) che per i numerosi turisti. ll tema di quest’anno è “terra”, come bene da tutelare, curare, salvaguardare, promuovere e “confiscare”. Non sono mancati i momenti di incontro e dibattito, con due convegni organizzati ad hoc per offrire una manifestazione con un programma di crescita culturale; i temi trattati sono stati quelli della legalità, con ospiti i sindaci di Isola Capo Rizzuto Caterina Giorasole e Elisabetta Tripodi di Rosarno, testimoni e simbolo di una Calabria che resiste e lotta per la legalità.
Presenza anche Francesco Azzarà, giovane di Motta San Giovanni cooperante di Emergency, rapito lo scorso anno in Darfur dove ha svolto attività di volontario presso il Centro pediatrico avviato nel luglio 2010 dall’ong italiana, il quale ha spronato il pubblico presente alla partecipazione attiva nel sociale. Inoltre sono stati presenti Domenico Cristofaro, imprenditore che ha saputo coniugare l’economia con l’ecologia, e Antonio Tata, responsabile dell’associazione Libera a Crotone. Il giorno successivo ha visto protagonista il giornalismo d’inchiesta con il dibattito dal titolo “Urbanicidi: i segni visivi del malgoverno”, moderato da Francesco Saccomanno del Forum ambientalista, che ha visto presente Giuseppe Baldessarro del Quotidiano della Calabria e corrispondente di Repubblica, da sempre in prima linea contro la mafia e la corruzione politica, il quale ha parlato dello spreco di denaro pubblico che avviene in Calabria e del suo lavoro sul caso nave dei veleni. CletoFestival è stata una scommessa che all’associazione ha vinto per qualità degli artisti, quantità di pubblico, rivalutazione dei luoghi storici e promozione del territorio. Lo straordinario successo di questa seconda edizione, come pure le interessanti prospettive di collaborazioni che sono nate all’interno del festival (con Libera ed Emergency), danno forze e fiducia all’associazione la Piazza nel portare avanti tale progetto.
“L’auspicio è quello di poter continuare nel segno di ciò che di buono è stato fatto finora, continuando a collaborare attivamente con tutta la cittadinanza, vero motore trainate della manifestazione – afferma Franco Roppo Valente dell’associazione La Piazza. Abbiamo voluto fortemente che il festival si svolgesse, nonostante le magre risorse economiche, continua – Roppo Valente – anche in virtù del fatto che il Cletofestival non ha percepito alcun finanziamento di natura pubblica ma bensi è stato sostenuto da sponsorizzazioni private e si è autofinanziato con iniziative di vario genere promosse dall’associazione. Abbiamo messo in scena, un programma di grande livello anche per quanto riguarda gli eventi musicali con il concerto dei Taranta Terapy che ha fatto ballare fino a notte fonda il pubblico accorso”. Seguitissimo anche la rappresentazione teatrale Vitriol di Paola Scialis, spettacolo che narra le vicende di una donna-brigantessa, che lotta per difendere la sua terra. L’arte è l’altro elemento portante su cui è incentrato il festival infatti, esposizioni fotografiche, mostre, si sono mescolate nei suggestivi vicoletti facendo diventare il centro storico un laboratorio artistico all’aperto. Amplio spazio anche quest’anno è stato dato alla gastronomia, con la valorizzazione dei cosiddetti “prodotti a kilometro zero”, mescolati con i prodotti di Libera,. Infatti per l’occasione è stata preparata la buonissima “cialetta”, ovvero gustosissimo pane appena sfornato condito con olio d’oliva delle colline Cletesi, aglio ed origano selvatico ottenuta impastando la farina prodotta dai terreni confiscati alla ‘ndrangheta ed ora gestiti dalla Cooperativa di Libera di Isola Capo Rizzuto.