Lo scrittore calabrese Carmine Abate, con il romanzo “La collina del vento” edito Mondadori, e’ il vincitore della 50/ma edizione del Premio Campiello, premio letterario italiano che viene assegnato annualmente a un’opera di narrativa italiana edita nell’anno di riferimento. Abate, originario di Carfizzi, ha avuto 98 voti sui 273 voti arrivati della giuria dei lettori. Seconda Francesca Melandri con “Più alto del mare” con 58 voti, poi Marcello Fois con “Il tempo di mezzo” 49 voti, quarto Marco Missiroli con “Il senso dell’elefante” 36 voti e a chiudere Giovanni Montanaro con “Tutti i colori del mondo” con 32 voti. ”Dedico il Premio – ha detto lo scrittore – a mia moglie e ai miei figli. Sono proprio felice”.
Il libro
Un giorno di aprile del 1929 il celebre archeologo trentino Paolo Orsi, accompagnato da un gruppetto di forestieri, sale sulla cosiddetta “Collina del vento”, a pochissimi chilometri dallo Ionio, e svela al proprietario l’intenzione di proseguire con gli scavi in tutta l’area per ritrovare il cuore architettonico dell’antica e mitica città di Krimisa. La risposta dell’uomo è violenta: imbraccia il fucile da caccia e intima ai nuovi arrivati di lasciare la Collina immediatamente e per sempre. A osservare impaurito la scena è il figlio bambino del proprietario, che molti anni dopo diventerà il custode della Collina e dei segreti inconfessabili che nasconde. Fino a quando, ai giorni nostri, un archeologo trentino a capo di una nuova spedizione comincia a scavare, svelando nelle sue “notizie degli scavi”, strato dopo strato, non solo il mondo sotto la Collina, ma anche quello rigoglioso in superficie, entrambi ricchissimi di storie e di misteri…
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