“Svegliarsi all’alba per vedere il sorgere del sole è un atto dovuto per chi, come me, ama Crotone e tutto ciò che di naturale la caratterizza. Ogni alba, ogni tramonto, cosi come ogni crepuscolo è uno spettacolo divino. Dall’alto di un promontorio magico, nel silenzio mattutino, il cuore batte in sintonia con le onde del mare, il sole sorge e sale verso il cielo e i suoi riflessi luminosi cadono quasi a donare una carezza e a farci sentire più vivi… E’ come “essere illuminati” dal divino perchè noti che di fronte all’immensità del mare, all’infinito dell’orizzonte, ci sei Tu. Tu, piccolo spettatore fortunato di una meraviglia naturale. Ed é proprio questo il ricordo che porterò con me, ritornando a Verona, quasi fosse una bella cartolina, stampata nel mio cuore. Solo il ricordo più bello che rimane di Crotone! Che triste realtà, scendere dal promontorio, conosciuto come luogo sacro, per scoprire quanto questa bella cittadina sia stata umiliata, mortificata e, per taluni, dimenticata… Dimenticata dalle istituzioni, da chi in primis, dovrebbe prendersi cura della responsabilità pubblica: rifiuti che deturpano le nostre vie cittadine, scarichi che inquinano il nostro mare. Traffico disordinato. Mancano tutte le forme di servizio e semmai esistenti sono carenti: assenza di treni, assenza delle strutture di accoglienza per giovani e meno giovani, assenza dei servizi di balneazione nelle spiagge libere, assenza di bagnini comunali, essendo comunque una cittadina di mare, assenza di un adeguato servizio di docce pubbliche (visto l’elevato numero di cittadini che le frequentano). Ed infine, come ciliegine su una grande torta , per “la gioia dei nostri piccoli” e non solo, la presenza di donne straniere che vendono il proprio corpo liberamente per le strade, nonché la presenza di uomini di diverse etnie impegnati durante tutte le ore lavorative a “custodire” la nostra macchina per la quale già paghiamo un biglietto di sosta.
E ancora c’è l’insidia del supermercato, perchè di questo si tratta, l’euro del carrello gli è dovuto! Un tempo c’erano i drogati che mendicavano qualche soldo, ora dove sono finite queste persone, come mai non si vedono più? Mi domando se in silenzio non ci sia stato il “dominio del territorio”. Chi permette tutto questo? Ai tempi dei drogati c’erano le forze dell’ordine che intervenivano, ma oggi cosa succede? Cassintegrati e tanti giovani che lasciano per sempre il territorio, emigrano come me per costruirsi un futuro. Solo il indaco si dimette e subito dopo “rientra”, come se nulla fosse accaduto. Kr: città violata nella Sua dignità, della sua storia e purtroppo ancora oggi del suo presente. Basta osservare, per notare come gli sforzi, gli impegni, le attitudini, le capacità, i talenti dei cittadini non vengono riconosciuti e premiati. Ecco: la città di Pitagora, priva ormai di una sede universitaria; la patria di Milone, ormaisenza forza e nell’assoluta rassegnazione; la terra di Democéde e Alcmeone, di cui, oggi, conosciamo solo carenze sanitarie. Tu, cittadino dell’antica kroton, Tu che hai nel sangue i geni del grande combattente Milone, guarda anche Tu l’ alba di ogni giorno che verrà, lotta come hanno lottato con onore chi ci ha preceduto, ritrova la forza per riprenderci insieme i nostri diritti di Crotonesi doc”.
Monica Zizza
Credo di capire il Suo intervento accorato, Monica: anche a me capita costantemente di riflettere sulle sorti di questa nostra terra, e mi son dovuto rassegnare, o convincere, che calpestare uno stesso suolo non vuol dire viverlo e capirlo allo stesso modo: è scontato e normale che sia così, forse, ma discendere da Milone,Alcmeone o aver ospitato Pitagora, può essere un viatico, un buon punto di partenza, ma in mezzo, tra quell’epoca che evochiamo e la presente c’è di mezzo un mare ‘magno’ e tempestoso, ci sono le rovine (‘i tremuoti’, ad esempio), le disgrazie, e anche -duole dirlo- colpe che stiamo scontando. Poi c’è il mare, con albe e tramonti meravigliosi…ma se lo assumiamo come paradigma del nostro ‘esistere calabro’, come possiamo tacere che quel mare è stato violato e maltrattato in maniera scellerata, per quanto invisibile (discariche, rifiuti, navi dei veleni, ecc.)? Ad ogni modo, facciamoci forza…
Un saluto
Cataldo Ant. Amoruso, Piacenza.